Appuntamento da non perdere, sia per il luogo che lo accoglie, il Nobile Collegio del Cambio, un capolavoro del Perugino, che per i maestri che questa mostra mette a confronto: Raffaello, il Perugino e Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato. Per tre mesi, dal 22 giugno al 20 ottobre, la mostra "Raffaello e Perugino. Modelli nobili per Sassoferrato a Perugia" sarà unica nel suo genere. 

Per Raffaello si tratta di un ritorno a Perugia, ritorno che avverrà attraverso il suo celeberrimo Autoritratto (dipinto tra il 1504 e il 1506) un capolavoro ammirato in tutto il mondo e che sarà nella Sala dell’Udienza del Nobile Collegio del Cambio, la stessa Sala che lo vide all’opera insieme al suo maestro Perugino. Insieme al suo Autoritratto arriveranno dagli Uffizi quello del suo maestro, il Perugino, appunto e quello, non meno straordinario, di un artista che ispirò il lavoro dei due cioè Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato. Alle tre opere poste a confronto, come in ideale dialogo, ci sarà anche un quarto autoritratto, anch’esso del Perugino, quello dipinto a fresco sulle pareti del Nobile Collegio del Cambio, quasi come a firmare con nome e volto un’opera che il maestro riteneva tra le sue migliori. Il confronto proposto dalla mostra tra il volto del maestro umbro e l’Autoritratto del giovane Raffaello, consente di allargare la riflessione sul tema della bottega del Perugino nella quale transitò, appena sedicenne, anche Raffaello.

Il confronto proposto dalla mostra, tra il volto del mastro umbro e l’Autoritratto del giovane Raffaello consente di allargare la riflessione sul tema della bottega del Perugino nella quale transitò, appena sedicenne, anche Raffaello. Completa il gruppo dei tre ritratti il famoso Autoritratto del Sassoferrato che spinge ad affrontare l’importante tema della rivisitazione secentesca dei modi espressivi del Perugino e di Raffaello.

La mostra, oltre che riunire opere di straordinaria bellezza e suggestione, è anche occasione di approfondimento scientifico e segna un ulteriore passo do salvaguardia e tutela del patrimonio artistico del Nobile Collegio del Cambio che, come ha affermato il presidente del Collegio, Vincenzo Ansidei di Catrano, è un “contenitore straordinario che di per sé è una galleria d’arte rinascimentale”.

La cura scientifica è del professor Francesco Federico Mancini il quale spiega il senso della mostra che praticamente ruota intorno al Collegio del Cambio, agli affreschi del Vannucci con le prime tracce del giovane allievo Raffaello venuto da Urbino per apprendere il mestiere.

 

L’orario della mostra, dal 22 giugno al 20 ottobre sarà continuato, dalle ore 10,00 alle ore 19,00

 

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