Di Ciuenlai - Da quando ci siamo lasciati l'anno scorso, la situazione sulle candidature del Centrosinistra e del Pd alle prossime elezioni comunali di Perugia, è cambiata e di molto. Se non altro perchè sono aumentate le categorie. Ai candidati di partito e di coalizione, si sono aggiunti i candidati esterni alla coalizione e quelli della società civile per intendersi. Ma andiamo con ordine :

I CANDIDATI DI PARTITO – Qui i protagonisti non sono cambiati. Vediamoli uno per uno con le possibilità che hanno di essere scelti:
Andrea Cernicchi – E' finalmente sceso in campo. Ha formato, allargato e riunito il suo nutrito comitato formato da esponenti di partito e della sinistra cittadina. Ha incassato l'appoggio di Enrico Menichetti, nel caso l'ex Presidente di Umbria Acque decida di ritirarsi dalla competizione e aspetta il definitivo ok. Di Giampiero Bocci e della sua corrente. Per i suoi rapporti con associazioni, gruppi e organizzazioni culturali e sociali della città è considerato uno dei candidati più insidiosi in eventuali primarie. Domanda . Ma le primarie si faranno? Lui, dicono quelli del suo comitato, ci conta  “senza ostracismi di nessun tipo”e se gli verranno negate “con i soliti cavilli burocratici”, non esclude una avventura solitaria come candidato di liste civiche di sinistra. Insomma una prima e non semplice grana per il Pd
Tommaso Bori – Continua il suo lavoro di contatti e di incontri. Ma sembra aver perso , nonostante i si di facciata, l'appoggio sicuro della Governatrice e della sua corrente di amministratori. Continua perchè ,sembra, abbiaanche ad un piano b. Cerca alleati per ottenere un assessorato “forte”, in caso di vittoria del centrosinistra. Ma c'è uno scoglio che i suoi avversari stanno preparando. Lui sarebbe alla terza candidatura e avrebbe bisogno di una deroga. Occorrono robusti consensi negli organismi dirigenti per ottenerle, consensi che al momento non possiederebbe.
Valeria Cardinali – L'ex assessora non molla. Nonostante il Senato sia tornato a nuova vita ridando linfa alle speranze di riconferma di chi è alla prima legislatura come lei, sembra non essere intenzionata a mollare la presa sul capoluogo. Non avrebbe gradito l'ingresso di Giacomo Leonelli nelle alleanze dei “giovani turchi”, soprattutto dopo che il segretario regionale ha fatto coppia con l'On. Anna Ascani. Il sospetto suo e di altri sarebbe che il raggruppamento, sotto sotto, “tifi”per il segretario regionale del Pd e non per lei. 
Giacomo Leonelli – Ufficialmente è fuori concorso. Ma ,se si verificassero alcune circostanze, potrebbe anche accettare il ruolo di anti Romizi. Il segnale è dato dall'interesse con il quale si sta,  occupando, senza clamore, delle questioni perugine del partito. Ha portato in segreteria regionale l'attuale segretario comunale Giacopetti per poter effettuare una operazione di “maquillage” che potrebbe portare i consiglieri comunali Leonardo Miccioni alla segreteria e Tommaso Bori alla carica di Capogruppo. Per ora i si non bastano a far passare la proposta. Ma lui insiste e non è detto che, in un nuovo e diverso orizzonte politico, l'operazione non gli riesca, creando le condizioni per avere molti alleati nella sua probabile corsa verso palazzo dei Priori.
Attilio Solinas – Anche lui lavora per strappare consensi dentro e fuori il partito in vista di possibile primarie. Un consenso che sembra allargarsi, anche se non in maniera esponenziale. E' il candidato della minoranza.  Domanda ; ma la minoranza ci sarà ancora quando sarà il momento?

I CANDIDATI DELLA SOCIETA' CIVILE 
Quando pronunci il suo nome, si aprono strade lastricate di tappeti persiani. “se c'è lui io mi ritiro”, “Se succede avrà tutto il mio appoggio”, “Magari! Lavorerei per lui a pancia sotto”. Parliamo del procuratore Generale Fausto Cardella. Sarebbe l'uomo “ammazza primarie” che metterebbe tutti d'accordo nel centrosinistra. Un uomo , che per la verità, è stato sempre  tirato in ballo nelle ultime due consultazioni. A quello che ci risulta ha sempre risposto picche alle avance del Pd e di altri soggetti della sinistra. E, paradossalmente, è proprio questa la speranza dei suoi “tanti ammiratori e fedeli sostenitori”. Altrimenti i giochi sono chiusi.

I CANDIDATI ESTERNI ALLA COALIZIONE 
Il modello Assisi – Alcuni esponenti Pd, in gran parte di area cattolica, sottolineando la debolezza del partito nel capoluogo, pensano che per battere Romizi e i 5 Stelle occorre cambiare lo schema di proposta. In soldoni , lo schema Assisi nel quale al centro non c'è il principale partito del centrosinistra, ma un personaggio nuovo ma solido e conosciuto, da trovare in ambienti universitari o della borghesia cittadina, che fa un progetto civico al quale  “si attacca” il Pd. L'identikit potrebbe essere simile a qualche ex rettore delle due università. Non parliamo di Bistoni, Paciullo e compagnia, ma come dice quella pubblicità, “tipo”.
Andrea Romizi – Non ridete. L'attuale Sindaco del centrodestra non è solo in pista perchè è un personaggio che piace tanto ai renziani, ma perchè le cose, nei prossimi mesi, potrebbero cambiare e di brutto. Metti che il Pd si spacca. Le due anime, perlomeno nei primi tempi, tenderanno a combattersi. Difficile pensare ad un candidato comune. E allora la proposta del “Partito della Nazione”, della “Grande coalizione” potrebbe diventare realtà. E chi, potrebbe rappresentarla meglio se non l'attuale sindaco?
Infine questi mesi hanno fatto anche un po' di pulizia. Non c'è più l'ipotesi dello “straniero” perchè chi l'impersonava (Marina Sereni) , dopo l'endorsement buttato là da Fassino alla riunione dell'Anci, non ha trovato gli appoggi giusti a Perugia e nel partito. Una di Foligno con il beneplacit di Roma è troppo anche per un piccolo Pd come quello di Perugia. Ed è sparito anche “Il grande vecchio”. Anche perchè il personaggio indicato (Alberto Stramaccioni), saputa la notizia ha minacciato ritorsioni a chiunque avesse tirato in ballo il suo nome in questa disputa. Per questo aggiungiamo che ogni riferimento all'Alberto Stramaccioni , segretario del Pds, è puramente casuale. 
Conclusioni – Come si vede la situazione fotografa benissimo la confusione che alberga nel centrosinistra e nel Pd del capoluogo umbro. E chiunque verrà scelto, dovrà sottoporsi  alle fatiche di Ercole per riuscire a compattare tutti e remare in un'unica direzione. E non è detto che ci riesca. La mamma delle liste civiche alternative è sempre in cinta. Soprattutto nelle elezioni del terzo millennio.

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