ROMA - "L'uscita di Sergio Cofferati dal Pd e' una ferita per chiunque abbia creduto con passione alla costruzione di una grande forza della sinistra. Lo e' in se', per la storia e la biografia di Sergio. Lo e' doppiamente per le ragioni che la motivano. E' sbagliato e offensivo liquidare la decisione di Cofferati come una reazione stizzita all'esito delle primarie in Liguria. E farebbero bene i vertici del mio partito a tacitare reazioni improntate a questo tenore".Lo dice Gianni Cuperlo.
 
Sergio lascia il Pd - dice ancora Cuperlo- "denunciando pratiche e inquinamenti che hanno alterato non il risultato di alcuni seggi ma la natura di uno strumento di partecipazione e decisione come le primarie. Nelle sue parole c'e' la denuncia non solo di un malcostume, ma di una mutazione della identita' del Pd. Si puo' reagire a un fatto simile con una scrollata di spalle? Lo chiedo con tutta la preoccupazione e l'amarezza del momento: si puo' fingere che nulla sia accaduto e voltare pagina magari con l'atteggiamento di chi pensa 'tutto sommato, un problema di meno'?"
"Penso di no, che non si possa e non si debba fare. Chiedo alla segreteria del mio partito di aprire un confronto su quanto sta accadendo e a Sergio mi permetto di rinvolgere l'appello a non chiudere la porta di un ripensamento che in tante e tanti vedremmo come un atto di disponibilita' da parte di una personalita' preziosa per la sinistra italiana e il Partito Democratico".
 

Condividi