È stato improntato al confronto e al dialogo, l’incontro promosso dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) dell’Umbria, a Passignano sul Trasimeno, per discutere delle opportunità e dei rischi connessi all’introduzione della nuova imposta di soggiorno. L’iniziativa, che si è svolta lunedì 16 aprile, è servita a illustrare, ai numerosi operatori turistici presenti, gli aspetti tecnici della tassa, il suo funzionamento e l’eventuale impiego delle risorse. All’incontro hanno partecipato Claudio Bellaveglia, Luca Briziarelli e Alessandro Moio, rispettivamente sindaco, assessore al turismo e assessore al bilancio del Comune di Passignano sul Trasimeno, Dante De Paolis, dirigente dei servizi finanziari del Comune di Perugia, Sergio Batino e Massimo Alunni Proietti, rispettivamente sindaci di Castiglione del Lago e di Magione, e Wladimiro Boccali, sindaco di Perugia e presidente di Anci Umbria. L’assemblea ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di categoria, Rolando Fioriti, direttore di Federalberghi Umbria, Roberto Pammelati, delegato di Federalberghi per il Trasimeno, e Augusto Raiconi, vicepresidente di Urat Sistema turistico locale del Trasimeno.

L’imposta di soggiorno prevede che i Comuni capoluogo di provincia, le Unioni dei Comuni e i Comuni inclusi negli elenchi regionali di località turistiche o città d’arte possano istituire, in maniera facoltativa, a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive del proprio territorio, imposte, che potranno variare da 1 a 5 euro per notte a soggiorno. In Umbria, l’elenco è stato istituito solo di recente e si calcola che interesserà circa il 90 per cento dei comuni della regione. Le risorse che ne deriveranno dovranno essere impiegate per finanziare interventi in materia di turismo, compreso il sostegno alle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali e dei relativi servizi pubblici.

I lavori si sono aperti con il saluto di Claudio Bellaveglia che ha auspicato che “in momenti di difficoltà economica come quelli attuali, in cui è sempre più difficile mantenere lo status di elevata qualità raggiunto dalle strutture turistiche e ricettive, ogni decisione sia presa con il più largo consenso possibile, affinché risulti come la soluzione meno dolorosa”. “L’Anci – ha, poi, proseguito Bellaveglia, nella sua qualifica di vicepresidente di Anci Umbria - ha voluto offrire supporto e coordinamento a tutte le amministrazioni comunali, predisponendo una bozza di regolamento tipo sulla tassa di soggiorno, che possa uniformare i criteri di un’eventuale introduzione da parte di tutti i Comuni umbri. Ci auguriamo che tale tassa possa essere compresa dai cittadini sulla base della pressione fiscale complessiva, valutando il rapporto tra le entrate delle amministrazioni e i servizi resi alla cittadinanza e l’utilizzo specifico delle risorse derivanti dall’imposta che, come prevede la legge, andranno indirizzate alla promozione e valorizzazione del comparto turistico”. “I Comuni – ha sottolineato Batino - sono contrari a introdurre ulteriori tasse, ma i nostri bilanci soffrono per i tagli e per i vincoli che ci sono stati imposti in questi ultimi anni. Per continuare a garantire servizi di qualità siamo, perciò, costretti a prendere in considerazione anche questa nuova tassa”.

Gli operatori turistici non hanno mancato di far sentire la loro voce mettendo in risalto le difficoltà e le criticità del settore. “Ormai - ha commentato Raiconi -, abbiamo raggiunto livelli di tassazione eccezionalmente alti rispetto alle nostre entrate e l’aumento generalizzato del costo della vita, anche nel nostro territorio, incide negativamente sulle scelte dei turisti. Non rifiutiamo a priori la tassa di soggiorno, si tratta però di trovare i giusti equilibri tra pressione fiscale, servizi e attività resi dalle amministrazioni pubbliche”.

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