“La parità tra donna ed uomo è un principio sancito dalla nostra Costituzione, ma accanto alla parità formale dobbiamo realizzare quella sostanziale che in Italia, come anche nella nostra regione, è ancora lontana dall’essere concretamente attuata”. E’ quanto affermato quest’oggi dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso di una “lezione” agli studenti della Facoltà di lettere dell’Università degli Studi di Perugia. E’ stata la professoressa Cristina Papa ad invitare la presidente Marini a svolgere una lezione per illustrare il disegno di legge sulla parità di genere che – come ha detto la stessa presidente – “presto la Giunta regionale adotterà definitivamente per trasmetterlo al Consiglio regionale”.

 

   “L’obiettivo che ci proponiamo – ha affermato la presidente – è quello di dotare l’Umbria di uno strumento concreto affinché si possano attuare iniziative che eliminino quanto più possibile tutti quegli ostacoli ed impedimenti, anche di carattere culturale, che ancora non consentono la realizzazione di una parità sostanziale tra i generi”.
   La presidente ha quindi ricordato come tale obiettivo sia stato espressamente indicato tra quelli da realizzare nel suo programma di legislatura: “siamo molto in ritardo – ha proseguito Marini - nel superamento delle disparità di genere, tanto che l’Italia nel corso del 2011 è ulteriormente arretrata nella graduatoria relativa all’indice sintetico per ciò che riguarda le pari opportunità. Siamo al 74esimo posto su 145 nazioni al mondo e al 21esimo sui 27 Paesi dell’Unione Europea”.

 

Gli obiettivi principali contenuti nel disegno di legge illustrato agli studenti sono quelli di promuovere tutte quelle azioni volte ad affermare la libertà e l’autodeterminazione delle donne, così come la partecipazione paritaria delle donne e degli uomini nei luoghi di lavoro. Inoltre promuovere l’equilibrio tra l’attività lavorativa e la vita privata e familiare attraverso politiche di conciliazione, e promuovere l’occupazione femminile sostenendo anche l’imprenditorialità. Inoltre si prevedono interventi per la promozione della salute, per il contrasto alla violenza, le iniziative di valorizzazione e sostegno alle donne migranti.
   “Vogliamo inoltre attuare il principio della trasversalità delle politiche di genere, superando una visione che fino ad oggi è stata settoriale e dunque il disegno di legge – ha concluso la presidente - guarda all’intero arco delle nostre competenze e definisce azioni che prendono in esame tutti i settori in maniera trasversale: dall’istruzione, al lavoro, alla formazione, alle attività economiche, welfare e sanità”.

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