PERUGIA - Dall’inizio del suo mandato l’attuale amministrazione ha tagliato i servizi alla persona ed i servizi sociali con la scusa della mancanza di fondi, scelta che da sempre criticata perché il comune e la politica in primis dovrebbe avere come priorità il bene dei propri cittadini e l’attenzione in particolare ai più deboli. Troviamo davvero inaccettabile, quindi, che questa amministrazione decida di spendere quasi 40.000 euro per realizzare pochi costumi da destinare ad un’associazione privata, come è Perugia 1416. Soprattutto se si considera che proprio con questo bilancio il Comune ha tagliato il supporto ai neo-maggiorenni orfani e vittime di abusi, che con il progetto “18+1” avevano l’importante sostegno di “Fuori dall’ombra”, che da anni operava per aiutare i ragazzi ospitati nelle case famiglia a fronteggiare le difficoltà di vita e di integrazione. Il tutto costava al Comune la metà dell’importo destinato oggi ai costumi.

Inoltre, al contrario delle altre manifestazioni e rievocazioni storiche, a Perugia è stata costituita un’associazione privata e non una fondazione, in cui il Comune di Perugia è socio fondatore insieme ad un gruppo di privati cittadini di cui non si conosce il criterio e le modalità di selezione. Questi avranno diritto (o meglio il privilegio) di selezionare e di votare, attraverso il Direttivo, l’ingresso nell’associazione degli altre persone.

Per questi motivi abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco e alla Giunta in cui chiediamo di precisare con chiarezza e trasparenza, anche per mezzo di atti e impegni di spesa ufficiali, quale sarà il reale sostegno economico che il Comune di Perugia ha intenzione di dare all’associazione Perugia 1416 e alle sue attività, sia in termini di finanziamenti pubblici, sia in termini di uso degli spazi, di promozione e di comunicazione. Di chiarire se e quale sarà l’impegno e l’utilizzo effettivo del personale dipendente del Comune di Perugia, sia in termini di numero dei lavoratori sia in termini di tempi effettivi di impegno che vedrà eventualmente concentrati sull’organizzazione della manifestazione in oggetto ed eventi correlati oppure con il distaccamento per prestare servizio all’interno dell’associazione.

Di spiegare la scelta amministrativa oltre che politica di destinare la somma di quasi 40.000 euro alla realizzazione di vestiti e costumi, in netto contrasto con i tagli sui servizi sociali e dopo aver sostenuto più volte ed in sedi ufficiali che l’iniziativa non avrebbe utilizzato soldi del Comune o finanziamenti provenienti dal milione di euro per la Capitale Italiana della Cultura.

In chiusura non si può che biasimare la scelta, se corrispondente al vero, dei soci fondatori dell’associazione tra i candidati al Consiglio Comunale nelle liste del centro-desta come Nucciarelli (Perugia Rinasce), David Orsini (Romizi Sindaco), Fabrizio Mosci (assistente in un gruppo politico retribuito dal Comune di Perugia e candidato con Perugia Rinasce), Francesco Forlin (Scelta Civica) e Michele Antonioni (Romizi Sindaco). Una vera caduta di stile e senso delle istituzioni che farebbe apparire politicamente schierata l’associazione privata che il Comune di Perugia ha contribuito, anche economicamente, a fondare.

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