Le dichiarazioni rese dall’assessore regionale Coletto in merito alle “valutazioni necessarie circa la realizzazione del nuovo plesso ospedaliero Narni-Amelia” gettano un’ulteriore grave indeterminatezza nei confronti di un progetto che l’Umbria del sud ed i suoi cittadini attendono da vent’anni. Cambia la matrice del governo regionale ma permane la logica dei due pesi e due misure in una regione che continua ad avere uno sviluppo a due velocità.

La sanità umbra ha subìto in questi ultimi anni una vera e propria lottizzazione ad opera dei diversi interessi che hanno influenzato le amministrazioni regionali ed escluso la provincia ternana dal piano di potenziamento del settore sanitario. La nuova giunta regionale, così come la precedente, continua ad alludere ad un sistema progressivamente misto che favorirà l’ingresso del privato in settori strategici del servizio pubblico.

 Non è certo un segreto che la ridefinizione dell’offerta sanitaria praticata in questi anni abbia colpito i piccoli presidi della provincia, dall’alto orvietano all’amerino, dequalificando prestazioni, servizi, diagnostica, aumentato i tempi d’attesa, depotenziato reparti quali chirurgia, anestesia, oculistica e terapia oncologica.

In questo senso la necessità della realizzazione dell’opera comprensoriale ha un valore strategico sia in termini di risposta ai bisogni dei cittadini narnesi ed amerini sia perché la nuova struttura andrebbe ad integrare le prestazioni sanitarie dell’ospedale Santa Maria di Terni, caratterizzando la provincia ternana come polo sanitario attrattivo anche per l’alto Lazio e prefigurando quindi un volano di sviluppo economico per tutto il territorio dell’Umbria meridionale.

Non occorreva certo l’investitura di un assessore estraneo al territorio ed alle sue prerogative per aumentare l’incertezza circa un opera per la quale cittadini ed utenti si battono da tanti anni. Non è un segreto che la giunta Tesei si ispiri a quel Veneto che, nel corso degli ultimi dieci anni, ha portato dal 15 % al 40 % la quota di presenza dei privati in un settore la cui universalità è elemento imprescindibile del nostro assetto costituzionale.

Rifondazione Comunista di Terni intende sostenere qualsiasi forma di mobilitazione utile a garantire la realizzazione del progetto e le prerogative del territorio. In questi anni siamo stati fortemente presenti per difendere tale principio, abbiamo promosso incontri con dirigenza dell’Asl e realizzato, come nel giugno scorso, assemblee pubbliche di sensibilizzazione. Continueremo a batterci per la difesa del carattere pubblico della sanità e per il suo rilancio.

La tutela ed il potenziamento dei presidi territoriali, elementi strategici di prossimità alle comunità locali, sono entità insostituibili del sistema sanitario regionale, per questo continuiamo ad essere contrari ad ogni logica affarista ed all’opposizione di questa destra inetta e sottoposta al capitale privato.

Partito della Rifondazione Comunista

Federazione di Terni, Circolo di Narni, Circolo di Amelia

 

 

 

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