Per realizzarla sono utili le proposte serie e realistiche, non la strumentalizzazione demagogica/propagandistica. Con l’intento di sviscerare punto per punto e mettere in chiaro dove ha fallito l’attuale amministrazione e quindi il perché della nostra richiesta di dimissioni del sindaco Concina noi diciamo, “noi non ci stiamo” a come fino ad oggi è stato gestito l’annoso problema rifiuti,iniziando da questo delicato tema,che è uno di quelli che non consente strumentalizzazioni finalizzate a farsi propaganda con proposte irresponsabili che possono contribuire a determinare situazioni di emergenza.Tutti (famiglie, negozi e imprese), mettiamo quotidianamente fuori dalla porta i nostri rifiuti e pretendiamo che siano portati via. Migliaia di tonnellate di rifiuti urbani e speciali, tra l’altro per quest’ultimi siamo a dimostrare sempre e con fermezza la nostra contrarietà affinchè non vengano stoccati nella discarica delle CRETE,tanto da aver chiesto con insistenza un modifica al piano regionale sui rifiuti e sulla destinazione d’uso della nostra discarica, ogni giorno entrano nel nostro immondezzaio.

Questi sono la conseguenza del sistema produttivo che in molti casi sono extraregionali e degli stili di vita prevalsi negli ultimi 40 anni, finalizzati alla "crescita quantitativa" delle produzioni e dei consumi complice di un sistema consumista e capitalistico oramai in crisi....., senza pensare alle negative conseguenze che possono emergere, tra queste anche il crescente inquinamento dell'aria e dell'acqua. Il sistema economico e gli stili di vita che sono prevalsi, hanno necessità e urgenza di una riconversione radicale, ma non è attuabile in tempi brevissimi neanche se ci fosse (nelle imprese produttive e nella vita quotidiana delle persone) questa consapevolezza e questa volontà. Di conseguenza, continueremo a mettere ogni giorno, fuori dalla porta, grandi quantità di rifiuti e perchè siano portati via è indispensabile che ci siano discariche o inceneritori dove portarli: se vengono chiusi/e quelli/e più vicini/e al proprio territorio, devono andare in altri/e più lontani/e così aumentano i costi economici e ambientali per trasportarli e sono anch'essi costi che pagherebbero i cittadini, nelle bollette e nella salute.

E' vero ed è innegabile: le discariche inquinano, i camion che portano rifiuti inquinano. Insomma ci sono tante cause che determinano una cattiva qualità dell'aria in tutta l'aria Orvietana e del suo comprensorio. Per evitare un peggioramento è indispensabile avere il coraggio di dire diversi NO: all’ampliamento dell’attuale discarica, (e anche al potenziamento di questa con la costruzione di contenitori dell’altezza di circa 60 metri), No al porta a posta così come e gestito,cioè lasciando fuori gran parte della periferia della Rupe dove tre l’altro vive la maggior parte della popolazione locale e che quindi è li dove si produce maggior rifiuti,no alla gestione privata di un ramo così importante per la salute e la delicata questione ambientale che ne consegue.

Tutto ciò fa nascere spontanea una domanda, ma un privato avrebbe mai investito ingenti danari per accaparrarsi la gestione dei rifiuti se questi non portassero profitto? E se così è, perchè questi profitti non sono rimasti di dominio pubblico e ricapitalizzati nel pubblico stesso? Questi e altri NO sono importanti per scegliere priorità diverse nella destinazione delle risorse pubbliche: ad esempio,invece di spendere milioni di euro per apportare modifiche all’attuale sito, bisogna generalizzare il sistema di raccolta differenziata "porta a porta" e costruire gli impianti industriali indispensabili per il riciclaggio effettivo della raccolta che non sarebbero discariche ma imprese atte alla lavorazione del riciclo,quindi occupazione e indotto che porta ricchezza al territorio; bisogna modernizzare il trasporto su ferrovia fino a Orvieto per limitare al massimo l’impatto ambientale che comportano i centinaia di tir che quotidianamente arrivano da ogni dove ; (ecc. ecc.). Rifiutare la strumentalizzazione demagogica/propagandistica del problema rifiuti, a nostro parere, significa argomentare meglio la realizzabilità del cambiamento che è indispensabile e urgente.

La segreteria PdCI di Orvieto
 

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