Nuova viabilità in centro, Perugia torna indietro di quarant’anni
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Gruppo consiliare del Pd in merito ai recenti lavori che hanno interessato la viabilità ne centro storico di Perugia
La città di Perugia si è svegliata questa mattina con i lavori e l’apposizione della segnaletica che vanno a tracciare la nuova viabilità pensata dalla giunta Romizi per il centro storico.
Intaccare l’assetto viario del centro storico, trasformarlo in una maxi rotatoria, avere già in mente di fatto di sopprimere la ztl, per creare una manciata di posti auto a brevissima sosta, denota una visione miope e la mancanza di una concezione di città contemporanea, pulita, a misura d’uomo e non di macchina per affidarsi al qualunquismo più assoluto che non darà soluzioni durature alla necessità di rilancio dell’acropoli, ma creerà solo ulteriori problemi.
Oltre all’immagine paradossale di una via Baglioni ad uso e consumo del carico/scarico, il senso unico non favorisce, ma penalizza il residente in primis e il cittadino che, imbottigliatosi in direzione piazza Matteotti, si ritroverà a fare il periplo della città per tornare verso viale Indipendenza.
La circolazione degli autoveicoli contribuirà ad un significativo aumento dell’inquinamento acustico e all’incremento dell’ossido di azoto, ritenuto uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi le cui concentrazioni misurate risultano ancora più critiche durante la stagione invernale poiché diminuisce la capacità dell’atmosfera di disperdere gli inquinanti.
Per garantire questi pochi vantaggi, tutti da dimostrare, si produrrà un incremento del traffico in uscita su arterie cittadine poco adatte ai veicoli del XXI secolo visto che si tratta si strade di un centro storico medievale. Da via Baglioni le vie di fuga saranno Via Bartolo col suo lo sfocio su Piazza Grimana – che sarà intasata da tutti quei veicoli che dovranno andare a sud-ovest rispetto al centro; e Via Alessi che fornirà due soluzioni di fuga, entrambe a dir poco strette: via delle Conce e via Imbriani.
Si aggiunga che per uscire dal centro storico di Perugia si pensa bene di far transitare i camion per Corso Vannucci. Follia pura! Si torna indietro di quarant’anni, e ancora: quale la posizione della Soprintendenza? Noi vorremmo sapere cosa ne pensa chi ha il compito di garantire la tutela e la valorizzazione dei beni architettonici e del paesaggio della nostra città e della nostra Regione.
Viene da chiedere a chiunque abbia concepito questa nuova ipotesi di riordino della viabilità e ai componenti della Giunta che hanno fatto delle civiche battaglie una bandiera elettorale qual è il senso di questo nuovo piano di rete stradale del centro storico di Perugia. Come si inserisce questo nuovo assetto nel progetto di restauro dell’Arco Etrusco, nella riqualificazione e nella trasformazione da snodo veicolare a ritrovato punto di aggregazione di Piazza Grimana?
Mentre le stragrande maggioranza delle città italiane e europee compiono importanti scelte che vanno nel senso di ampliare le zone a traffico limitate, le isole pedonali estendendo il concetto di centro storico ben oltre il perimetro tradizionale, la città di Perugia va in senso diametralmente opposto.
Ma si crede davvero che pochi posti auto siano il toccasana per il commercio del centro storico e non il dazio da pagare per il sostegno ricevuto in campagna elettorale?
Giovedì
27/11/14
11:13
La sinistra di centro che ha governato Perugia, ha messo in piedi il progetto Minimetro per poi lasciarlo incompiuto, monco e zoppo, fiaccando di debiti e contratti d'esercizio milionari il Comune di Perugia, senza risolvere i problemi di una città sulla quale impatta la metà del traffico regionale.
Ve li siete dimenticati i proclami e le cifre sballate che avete presentato anni addietro, quando si trattava di pontificare il Minimetro e mettere all'indice i pochi, intelligenti, che si opponevano e invitavano alla cautela?
Credo che dopo questa prova che ha ipotecato il futuro dei conti del Comune di Perugia per i prossimi trent'anni, il silenzio di fronte ai problemi del traffico, da parte del PD e del PRC dovrebbe essere una scelta doverosa.
Oppure vorreste blaterare che anche il fallimento funzionale ed economico del Minimetro è colpa della crisi e del capitalismo, quando i sogni di gloria di mezze calzette provinciali hanno solo determinato l'aumento del biglietto, non aiutando di fatto lo sviluppo del trasporto pubblico?