PERUGIA - “Siamo davanti ad una nuova restrizione con nuovi pesanti tagli e ad un orizzonte di grande confusione dove il costo della politica diventa il costo delle Province. Abbiamo predisposto un dossier per capire la verità: quali sono i veri costi delle Province e quali sono i costi veri della politica, costi mistificati che si possono andare a cercare, ad esempio, in quegli Enti di secondo livello che sono circa 10mila. Ci preme fare il confronto tra gli 800 euro di un consigliere provinciale a fronte dei 4/5mila euro di un amministratore delegato di qualsiasi azienda partecipata o quanto percepito da un consigliere regionale, cioè 10 volte di più del consigliere provinciale. Siamo di fronte ad un’azione guidata contro le Province, volta a trovare un capro espiatorio, questo perché le stesse Province non hanno esercitato appieno il proprio ruolo e non hanno alzato gli scudi: siamo stretti in una campagna scorretta dove si sostiene che chi le elimina fa un gran bene all’Italia. Lo ha detto anche l’agenzia Moody’s che il declassamento va ricollegato, tra le altre cose, alla eliminazione delle Province: non ci saranno risparmi, ma solo un aggravio pesantissimo per i contribuenti. Il solo aumento del costo dei dipendenti, pari al 20% in caso di soppressione delle Province, ci deve fare riflettere seriamente”.

E’ quanto affermato dal presidente UPI – Unione Province Italiane regionale Marco Vinicio Guasticchi nel corso dell’Assemblea generale Upi tenutasi stamani nel Palazzo della Provincia di Perugia per esaminare conto consuntivo e bilancio preventivo. “Siamo di fronte a Regioni – ha aggiunto il presidente Guasticchi – che continuano a fare gestione legislativa e programmazione, anche male, e che per questo dovrebbero aver molto meno personale di quello che hanno, invece ci si continua ad accanire sulle Province come fanno quei parlamentari, eletti nei ‘caminetti’ (e che magari, per quanto ci riguarda, dovrebbero parlare umbro) o come alcuni consiglieri regionali della nostra regione.

Mai convocato dalla nostra Regione il Tavolo Tecnico per il riordino istituzionale, inoltre, in questi ultimi giorni, abbiamo subito anche l’umiliazione delle disposizioni sulla semplificazione amministrativa che ha cancellato improvvisamente le competenze in materia di VAS – Valutazione ambientale strategica: un fatto che creerà gravi problemi di natura urbanistica e che costringerà i Comuni, dal 30 settembre, a rivolgersi a privati”.

“Si continuano a trattare gli Enti Locali come elementi di spreco: la metà dei Comuni nei prossimi due anni non sarà in grado di chiudere i bilanci, saranno a rischio commissariamento – ha sottolineato Guasticchi – io non mi ricandiderò perché voglio essere in grado di chiarire le tante aberrazioni scaturite dalla troppa demagogia costruita intorno alle sorti delle Province. Come UPI dobbiamo affrontare la situazione con grande

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