NORCIA – Perché non puntare maggiormente sulla “vocazione” teatrale della città di Norcia e farne la sede di una scuola di drammaturgia e di un master per attori e scrittori di teatro? La bella idea è stata lanciata sabato scorso, nel corso del memorial in onore di Anna e Alberto Ferrari, un incontro voluto dal figlio Francesco non solo per ricordare i suoi ma anche per proporre alla città un progetto culturale di ampio respiro denominato “Corpo e parola insieme”. All’appuntamento hanno risposto in tanti: amici, conoscenti, collaboratori di Anna e Alberto, con testimonianze e ricordi di iniziative ed attività intraprese negli ultimi anni per la crescita culturale della città di San Benedetto e la valorizzazione delle sue tradizioni.

Tra gli interventi anche quello del sindaco Gian Paolo Stefanelli. “Ringrazio di cuore il figlio Francesco, che ha proposto questa iniziativa”, ha esordito. “Lo ringrazio a nome di tutti noi qui presenti, perché l’incontro di oggi non è soltanto un’opportunità per rivivere queste due straordinarie figure ma anche un momento per ripercorrere lo sviluppo culturale della nostra città negli ultimi anni: sviluppo che non può non ascriversi all’impegno e alle attività, sempre vivaci e costanti, di Anna e Alberto. La loro brillante intelligenza, la grande determinazione e volontà nel ‘fare’ per il bene della città, la disponibilità, il servizio, la tenacia e la concretezza, insieme alla cultura e alla preparazione, sono tutte qualità che hanno permesso ad entrambi di creare una fitta rete di relazioni e di rapporti fruttuosi, in un contesto sociale non sempre facile e permeabile. Anna e Alberto hanno trascinato intere generazioni nel loro progetto di crescita culturale della città. Lo hanno fatto in maniera diversa, l’una con l’impegno costante nel teatro e nell’azione di recupero e valorizzazione delle tradizioni, l’altro attraverso l’insegnamento e l’attività intellettuale.

Lo hanno fatto sempre con entusiasmo e con non pochi ‘carichi’ e sacrifici da sopportare, contrasti da mitigare, caratteri da accordare. I risultati del loro impegno oggi sono visibili a tutti. Grazie a loro – ha voluto sottolineare Stefanelli - Norcia può vantare un corteo storico, che sfila ogni anno in occasione delle Celebrazioni Benedettine. Grazie a loro, e in particolare ad Anna, Norcia è conosciuta a livello nazionale per la sua spettacolare e suggestiva processione del Venerdì Santo. Grazie ad Anna, a Norcia operano due compagnie teatrali che fanno invidia ad altri territori: due compagnie che hanno tratto insegnamento e linfa vitale da lei, storica regista”. “Oggi – ha concluso il primo cittadino - spetta solo a noi fare tesoro delle loro lezioni e utilizzare al meglio gli strumenti da loro messi a nostra disposizione”. “In questo tempo in cui i giovani sono a caccia di punti di riferimento inesistenti o se esistenti in crisi – ha evidenziato Francesco Ferrari - vorrei dedicare a queste giovani generazioni un’attività culturale in ricordo dei miei genitori, orientata alla valorizzazione e alla trasmissione del sapere tra adulti e giovani, tra quel maestro e allievo che sono stati loro (nell’arte, nella letteratura, nel lavoro, e in molte altre sfere estetiche o del vivere civile), creando una manifestazione che metta l’accento sul problema e sui risultati del passaggio della conoscenza, del meraviglioso e problematico dinamismo che si instaura tra chi insegna qualcosa a qualcun altro, il quale poi, fattone tesoro, applica bene quel nucleo di valori nell’arte e nella vita, trasferendoli a sua volta a chi seguirà, come fondamentali valore di civiltà”.

A raccontare testimonianze di vita vissuta con i Ferrari all’incontro di sabato sono intervenuti anche Aldo Sardella, Enrica Coccia Fanone, Vittoria Ruggeri, Cristina ed Emanuela D’Abbraccio, Liliana Alemanno, Dario Dell’Orso, Camillo Coccia, Sandro Vergari, Patrizia Veneri, Paolo Millefiorini e Rosa Maria Marini. 

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