PERUGIA - “Nella riunione dei capigruppo di maggioranza convocata per domani dalla presidente Marini sulla proposta di modifica del regolamento sulla Non Autosufficienza proposta dall’assessore alle politiche sociali Casciari, chiederemo di ritirare il provvedimento o di modificarlo radicalmente”. Così il capogruppo regionale Prc-Fds, Damiano Stufara che anticipa la posizione che terrà domani nell’incontro.
Stufara spiega così le motivazioni della richiesta: “Non si può tentare di aggirare norme di legge, tanto regionali che nazionali, per scaricare sui cittadini non autosufficienti (disabili e anziani) una parte sempre crescente del costo dei servizi. Sono ben consapevole degli effetti nefasti che la scure dei tagli al welfare di Berlusconi e Tremonti sta determinando per la tenuta dello stato sociale umbro. So bene che i Comuni in primis – aggiunge -, ma anche il Servizio sanitario regionale, hanno difficoltà sempre maggiori nel garantire un'offerta qualitativamente e quantitativamente adeguata per i soggetti più bisognosi, a partire dalle persone disabili e dagli anziani non autosufficienti. Ma è proprio su questo che si deve aprire una riflessione: come riformare il welfare in questa fase storica”.

L’esponente di Prc-Fds ritiene “inaccettabile” che si agisca in maniera “surrettizia per passare da un modello di welfare universalistico e di alta qualità ad un modello nel quale solo chi avrà più risorse economiche potrà permettersi i servizi necessari”. E Stufara si chiede se sia solo un caso che nella discussione in III Commissione, di fronte alle sue argomentazioni, il provvedimento dell'assessore Casciari “sia stato difeso solo dai consiglieri di centro-destra, e dai dati forniti dall'assessorato, su mia precisa richiesta, è emerso che la proposta farebbe lievitare i costi per gli utenti dalle due alle quattro volte rispetto alle regole attualmente in vigore. Noi riteniamo che ciò non debba avvenire. La proposta è stata elaborata infine – prosegue Stufara -, senza un adeguato confronto con la società regionale e con le rappresentanze sia di chi i servizi li riceve, sia di coloro i quali, attraverso il proprio lavoro, li mandano avanti quotidianamente”.

“Confido, quindi – conclude Stufara -, che la presidente Marini voglia aprire una riflessione adeguata su una scelta che poco si addice ad una Regione come l'Umbria che in Italia è conosciuta ed apprezzata anche per il livello di civiltà e radicamento del proprio sistema socio-sanitario, e per aver assottigliato diseguaglianze sociali che nel resto del Paese, invece, crescono”.

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