NARNI - Le crepe, piuttosto vistose ed inquietanti, sono comparse già da qualche tempo, ma essendo estate e quindi in un periodo di grande siccità nessuno gli ha dato grande peso. Il timore però che da quelle crepe, con le prime piogge, previste peraltro a partire dalla prossima settimana, possa formarsi l’ennesima frana lungo la strada di Morellino comincia a farsi largo tra le centinaia di persone che vivono nelle campagne e nelle colline attraversate da questa arteria comunale che collega via Tuderte con la provinciale Capitonese.

La strada di Morellino risulta peraltro già bloccata al chilometro 4,500 (dunque a poca distanza dalla Capitonese), dove si verificò una grossa frana il giorno di Natale dell’anno scorso. In Comune, dopo i sopralluoghi, si capì subito che per rimettere a posto la strada ci sarebbero voluti un sacco di soldi (oltre 100mila euro) e dunque venne chiesto l’intervento della Regione che ad oggi non ha ancora stanziato la cifra necessaria. Con 800 metri di strada rimasti impercorribili da allora.

“Proprio la settimana scorsa – ricorda l’ingegner Pietro Flori, dirigente dei Lavori Pubblici – siamo tornati a Perugia per sollecitare l’ente regionale riguardo allo stanziamento necessario a far avviare i lavori lungo la strada di Morellino. Appena si sarà sbloccato l'iter procedurale potremo dare inizio ai lavori”. E sono proprio queste lungaggini burocratiche a preoccupare gli abitanti della zona attraversata dalla strada comunale: “se dopo nove mesi non si è trovato il verso di rimettere a posto la zona franata – dicono -, come si può pensare che il Comune si preoccupi di intervenire a valle, dove si sono aperte delle grosse crepe che non lasciano presagire nulla di buono? In quel punto circa sette anni fa la strada si spaccò letteralmente in due e rimase chiusa per tanti mesi, creando enormi disagi a tutti noi. Se comincia a piovere lì viene giù tutto e saremo daccapo. E stavolta rimarremmo davvero isolati.”

Quelle crepe sono state notate anche dai tecnici comunali. “Al momento – assicura l’ingegner Flori -, si tratta di cedimenti che non destano particolare preoccupazione, ma hanno ragione i residenti: se comincia a piovere, il rischio di smottamenti e di frane è decisamente possibile. Dunque è necessario intervenire prima possibile, anche se al momento non sappiamo in che modo, per il solito discorso delle risorse economiche”. Il timore degli abitanti della zona di Morellino è che il Comune, per prevenire eventuali cedimenti del terreno, decida di chiudere preventivamente la strada. A meno che non si intervenga prima dell’arrivo delle piogge, realizzando un senso unico alternato e limitando il transito ai mezzi non superiori ad un certo peso nel tratto dove si sono aperte le crepe con la speranza che non si verifichino ugualmente frane e smottamenti.

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