"Tutti gli esponenti della maggioranza del Comune di Perugia hanno salutato con gioia l'arrivo dei 40 milioni di euro di fondi FAS ( fonfo per le aree sottoutilizzate ) e in questi tempi di vacche magre come si può non essere felici per l'arrivo di un finanziamento? E l'amministrazione, nella sua grande efficienza, ha già deciso come impiegarlo". Questa è quanto afferma il Movimento 5 Stelle. 

"Uno dei criteri di scelta per l'utilizzo di questo denaro nasce dal concetto di “riqualificazione d'area”. Il concetto di riqualificazione, sostiene il Movimento 5 Stelle, che il sindaco Boccali  ha in mente è ben chiaro; peccato che non corrisponda a quello normalmente riconosciuto: la riqualificazione di un quartiere dovrebbe migliorare il benessere di chi ci lavora, ma soprattutto di chi ci abita. La riqualificazione del quartiere di Sant'Andrea delle Fratte passa invece attraverso la costruzione di un impianto a biomasse, già finanziato, sponsorizzato dal Comune, dal Ministero e dalle imprese della zona. Non manca nessuno quindi: centro-sinistra, centro-destra, Confindustria e i sindacati, con la solita miopia, tacciono, basta che si dia lavoro, con buona pace per i due morti dell'impianto di incenerimento di Terni".

"Purtroppo in questi anni, continua il Movimento 5 Stelle, abbiamo più volte ascoltato Boccali definire riqualificazioni delle autentiche porcate come quelle che hanno caratterizzato nel decennio precedente diverse aree del comune: l'ex area Margaritelli a Ponte San Giovanni, ridotta a squallido quartiere dormitorio dove malavita e prostituzione imperano e oggi sequestrata dalla magistratura per imponenti infiltrazioni camorristiche, gli incredibili sfregi al paesaggio in tutti i quartieri della città, la conversione di un'area agricola di pregio in area commerciale di trenta ettari (nuova IKEA), e tutte le infinite varianti al P.R.G. che hanno brutalizzato la città di Perugia, non sono che alcune tristi conseguenze di questo strano modus pensandi del Boccali sindaco e ex-assessore all'urbanistica, vero fantoccio in mano a cavatori, costruttori e cementieri".

"L'altro criterio di scelta, conclude il Movimento, è la volontà assoluta dell'amministrazione di by-passare il parere dei cittadini, ai quali soltanto – in un Paese normale, civile - spetterebbe il diritto dovere di decidere come riqualificare il proprio quartiere. E tutto ciò nonostante le solite menate del sindaco in merito a tavoli condivisi, partecipazione, osservatori ecc.. Del resto, nessun cittadino residente nelle zone limitrofe all'impianto (San Sisto, Pila, Santa Sabina) è stato avvertito che avrà sotto casa un impianto industriale impattante sul loro ambiente. La verità è che il Sindaco Boccali non ha mai nascosto in campagna elettorale che i cittadini devono fare atto di fede nei confronti dell'amministrazione, fatalmente destinata a compiere scelte giuste. Ma giuste per chi?"

Condividi