(di Nicoletta Castagni) (ANSA) - PERUGIA - Tra le mostre più attese dell'anno, si apre il 21 aprile alla Galleria Nazionale dell'Umbria 'Luca Signorelli 'de ingegno et spirto pelegrino'', la grande esposizione che riunisce dopo sessant'anni i capolavori del pittore cortonese, tra i piu' acclamati della Rinascenza. Esposte cento opere di cui 66 di Signorelli, prestiti eccezionali provenienti dai musei di tutto il mondo. Una vera e propria celebrazione dell'artista che attraversa l'intera regione, con rassegne anche a Orvieto nel Duomo, nel Museo dell'Opera e nella chiesa dei Santi Apostoli, e a Città di Castello nella Pinacoteca Comunale.

Ma anche itinerari di visita nei siti che ne conservano gelosamente le opere, in particolare nella Valtiberina. Alla Galleria Nazionale viene illustrata l'intera carriera artistica del maestro di Cortona, a partire dalla sua formazione fortemente influenzata da Piero della Francesca.

Tra i capolavori allestiti figurano le Madonne di Boston, Oxford e Venezia, l'intrigante Presentazione al Tempio, di recente battuta a un'asta di Sotheby', la Madonna di Senigallia, capolavoro maturo di Piero in dialogo con il polittico di Sant'Antonio da Padova. Viene quindi documentato l'incontro con il Verrocchio, a Firenze, e le esperienze esaltanti sui ponteggi della Cappella Sistina, mentre la maturità della sua arte è testimoniata da opere come come il Tondo di Monaco o la Madonna Medici, indiscutibili vertici della pittura rinascimentale.

In parte riuscito anche il tentativo di riassemblare capolavori del Signorelli smembrati in antico. Ecco quindi alcuni frammenti della pala Bichi, parti della pala di Matelica e della pala Filippini di Arcevia, mentre l'Annunciazione di Volterra è stata ricostruita in ogni suo elemento.
 

Condividi