PERUGIA - Il Consiglio Regionale d'Abruzzo nella seduta di ieri, 18 ottobre, ha approvato all'unanimità una risoluzione nella quale si afferma che non sussistono le condizioni per un un parere favorevole della Regione nell'ambito dell'intesa Stato-Regione sul progetto di realizzazione del metanodotto “Rete Adriatica” avanzato da SNAM Rete Gas. Contemporaneamente si impegna il Presidente Regionale, Chiodi, ad attivare un tavolo tra tutti i soggetti interessati per l'individuazione di un tracciato alternativo a quello progettato lungo la dorsale appenninica.

“Da l'Aquila giunge un'ottima notizia. Il Consiglio abruzzese, recependo le indicazioni di Amministrazioni provinciali e locali, di comitati, di parlamentari di ogni raggruppamento politico, ha compiuto un forte passo in avanti con un atto che stabilisce un punto di non ritorno: questo tracciato dovrà essere modificato.
Nella nostra Umbria, la politica regionale sembra un po' temporeggiare sulla questione".  A dichiararlo è il Vice Presidente del Consiglio Regionale orfeo Goracci.

"A marzo di quest'anno - continua - abbiamo presentato, insieme ai Consiglieri Stufara, Dottorini, Brutti, un Mozione per impegnare la Giunta ad intraprendere ogni iniziativa utile alla revisione del progetto, secondo noi devastante per l'Umbria così come proposto, con l'individuazione di tracciato alternativo.
Nelle successive e più recenti sedi di confronto, l'Ass. Rometti ha rimandato alla Conferenza Stato-Regioni un definitivo pronunciamento della Giunta, anche alla luce di quelli che saranno i pronunciamenti delle altre Regioni interessate".

"Il mandato che il Consiglio Regionale abruzzese ha dato al Presidente deve essere di stimolo per la Presidente Marini affinché, anche da parte dell'Umbria, venga rotto ogni indugio e venga richiesta la formulazione di un nuovo progetto che escluda il passaggio negli incontaminati ambienti dell'Appennino umbro-marchigiano che verrebbero fortemente intaccati, compromettendo una delle risorse strategiche, quella ambientale e naturalistica appunto, su cui sono orientate le politiche e gli investimenti regionali nel settore turistico. Senza dimenticare il rischio sismico ed idrogeologico che interessa tutto il tratto umbro del tracciato” - ha concluso Goracci.
 

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