Rinnovo concluso per i metalmeccanici: Fim, Uilm e Federmeccanica mercoledì scorso, dopo quattro mesi di confronto serrato, hanno firmato il contratto nazionale. Come nel 2009 la Fiom si è chiamata fuori e ha presentato ricorso in Tribunale.
Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la Cisl di Perugia, il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e i segretari generali della Fim Cisl Umbria Adolfo Pierotti, della Fim di Terni Celestino Tasso e della Fim di Perugia Gianni Scalamonti hanno sottolineato che “con questo contratto, i lavoratori hanno ottenuto mediamente un aumento di 130 euro e le relazioni sindacali saranno più certe e accompagneranno la ripresa anche in Umbria”.

 

Un risultato, quello del rinnovo del contratto dei metalmeccanici, che è stato raggiunto prima del 31 dicembre 2012, naturale scadenza dello stesso.
Quindi, per il triennio 2013 - 2015 l’accordo prevede oltre ad un aumento medio di 130 euro, una revisione in alto anche della quota dell’elemento perequativo - pari a 485 euro l’anno - destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre, sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.

 

“L’accordo è stato possibile –hanno puntualizzato Pierotti, Tasso e Scalamonti- in quanto da una parte, i lavoratori coinvolti avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro, mentre dall’altra le imprese potranno contare su relazioni sindacali più certe e significative che possono favorire e accompagnare la ripresa economica e il rilancio del Paese”. Il plauso, sia sul piano economico che su quello normativo – alla luce della crisi – è arrivato da Ulderico Sbarra che ha sottolineato il rafforzamento ulteriore del welfare aziendale anche per le migliori condizioni riguardanti la malattia. Proprio sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo metaSalute, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015.

 

“Il valore importante di questa vicenda –ha commentato Sbarra- è che in una situazione difficilissima, dove in Europa si sono ridotti gli spazi negoziali e in alcuni casi sono sospesi, in Italia il sindacato riformista e responsabile continua a fare accordi garantendo potere di acquisto e diritti. Il tutto con il valore dell’accordo sindacale e quindi del protagonismo dei lavoratori e non con il ricorso alla magistratura”. Sugli importanti risultati raggiunti sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia, Pierotti, Tasso e Scalamonti hanno precisato che “aumentano i periodi pagati al 100 per cento, mentre i periodi oggi pagati al 50 per cento vengono innalzati all’ 80 per cento; inoltre, trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto”. Sulla questione dell’orario di lavoro è stato sottolineato che si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato: uno scambio garantito da precise procedure.

 

“È prevista –hanno concluso- la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari”. Infine, sono stati fatti adeguamenti in particolare sull’apprendistato, sui contratti a tempo determinato e sul part-time.
“E’ possibile che tutta l’attività di un’organizzazione come la Fiom –ha commentato Pierotti- si concentri solo sulla denigrazione degli altri e l’utilizzo della magistratura per ottenere risultati? Tutti i giorni lavoriamo con i colleghi della Fiom – che sono degne persone e capaci- e tutti i giorni facciamo accordi non su utopie irrealizzabili, ma su problemi. Questi sono i motivi che ci hanno convinto che il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici era uno di questi”.

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