PERUGIA“Alla manifestazione organizzata dai sindacati Fim-Fiom-Uilm venerdì 14 ottobre a Fabriano per mantenere viva l'attenzione sulla Merloni a tre anni dall'avvio della procedura di commissariamento, brillavano le assenze molto delle presenze: pochi lavoratori, pochissimi i rappresentanti delle istituzioni”. Così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc-Fds) commenta l’esito dell’iniziativa cui ha partecipato personalmente.

“Pochi, per non dire pochissimi, lavoratori (sull'ordine delle decine) – spiega Goracci - , se pensiamo che parliamo di un'azienda che vede direttamente coinvolti (senza considerare l'indotto) ben più di 2.000 lavoratori. Pochissimi i rappresentanti delle istituzioni: presenti due sindaci ed un ex iindaco, nessun altro. Nonostante i pomposi annunci di partecipazione e i servizi giornalistici che descrivevano l'inesistente (come pure hanno testimoniato le immagini televisive). E tutto ciò l’ho potuto constatare di persona dalle 17,25 alle 19,00. E nei diversi interventi dei lavoratori questa cosa è stata ampiamente sottolineata, come è stata sottolineata con forza la necessità di approfondire la proposta del Gruppo QS e ragionare dell'accordo di programma, di un suo eventuale aggiornamento per venire incontro a quanti, e saranno la stragrande maggioranza, non saranno riassunti dalla QS di Porcarelli”.

L’esponente di Rifondazione ricorda poi che già il 26 settembre scorso, a seguito dell'incontro in II Commissione con l'assessore alle Attività produttive Rossi, con una nota richiamò l’attenzione “sulla necessità di ‘sfruttare’ l'accordo di programma come si vuole, ribadendo però che la salvaguardia dei posti di lavoro o l'‘accompagnamento’ con ammortizzatori sociali non erano e non sono nodi eludibili. L'aspettativa suscitata dallo stesso accordo di programma – aggiunge - deve avere questa, se non unica, certamente prevalente opportunità. Ogni scelta dovrà essere comunque partecipata dai lavoratori, tutti, e da essi condivisa. Il lavoratore “medio” della Merloni di Colle di Nocera – spiega Goracci - ha un'età media intorno ai 40 anni, ed un percorso lavorativo di alcuni lustri di lavoro a catena che non gli consentono di avere le condizioni per poter essere riassorbito altrove”.

“Alla luce della manifestazione di venerdì scorso – conclude Goracci - che ha reso evidente la crescente sfiducia, preoccupazione, totale incertezza da parte dei lavoratori, quei punti che avevo evidenziato sono oggi ancora più rafforzati ed urgenti. Nessuno potrà ritenere chiusa la partita fino a quando non si saranno trovate soluzioni per tutti”.

 

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