di Ni.Bo.

Città di Castello - Troppo forte Luciano Bacchetta. Il socialista dell'Alto Tevere che riporta il Psi lassù dove mancava dall'inizio del tintinnio di manette di tangentopoli. Troppo forte anche per quelli che contano veramente per il Pd: l'onorevole Verini (che alla fine ha scelto di non candidarsi....nonostante una certa disponibilità) e l'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini, ex sindaco di Castello. Figuriamoci per Duranti che è stato travolto persino da un'affluenza record (oltre 7mila contro i 3 mila per le primarie delle regionali) che ha spazzato via il consenso che aveva raggiunto nella storica campagna dell'Alto Tevere dove ancora l'anti-socialismo è molto sentito. Il vero merito di Bacchetta è stato quello di mettere paura ai potenti del Pd che così a metà campagna elettorale sentendo odore di paternità della sconfitta hanno mollato le redini. Ed ecco che lo tsunami Bacchetta ha invaso dal centro storico fedele i quartieri e le campagne. Arrivando persino vicino a vincere nel paese dell'ex sindaco Cecchini a Morra: 199 voti Duranti contro i 155 di Bacchetta. A favore di Bacchetta ha votato anche abbastanza sia Pd non di area bersaniana che pezzi di moderati che nel socialista vedono un nuovo futuro. Ora Bacchetta dovrà preparare le amministrative contro un centrodestra votato al miracolo più che ad una sfida, nonostante il raggiunto accordo con la forte Lega locale. Con questo successo Bacchetta dovrà ricompattare almeno con Sel. L'Idv di Dottorini? Bonta loro.

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