PERUGIA - Nonostante Seattle e Perugia siano gemellate, continuano gli attacchi al capoluogo umbro da parte della famiglia di Amanda Knox e delle autorità locali. Ieri il padre di Amanda ha parlato di errori giudiziari per evitare a Perugia la figuraccia di avere un mostro in libertà. Una figuraccia che non si poteva permettere la città vivendo di studenti universitari. Il sindaco Boccali ha risposto a modo suo: "La terribile pubblicità che Perugia 'non poteva permettersi' - ha replicato il sindaco rispondendo all'ANSA - purtroppo l'ha avuta. Non credo che la citta' abbia in qualche modo fatto pressione affinche' il caso fosse chiuso, a qualunque costo. I perugini volevano soltanto la verita' e soprattutto giustizia per Meredith''.

''Certo, e vorrei vedere - ha aggiunto Boccali -, non hanno vissuto serenamente la rappresentazione che e' stata data della citta' per una vicenda che e' accaduta qui ma poteva accadere dovunque. Ma non c'era nessun bisogno di trovare 'un mostro'. Perugia e' abituata agli studenti da piu' di 700 anni, ha continuato e continuera' ad essere una citta' universitaria anche dopo il caso Meredith, scelta da decine di migliaia di ragazzi di tutto il mondo per studiarvi. Cerchera' di accoglierli e ospitarli - ha concluso il sindaco - nel modo migliore''.

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