Mentre cassaintegrati da 6 mesi senza un euro urlano in piazza, la politica tace
Ieri in piazza a Perugia, un centinaio di cassaintegrati, in rappresentanza degli oltre 11000 lavoratori umbri collocati nella CIG in deroga, da sei mesi senza un euro hanno urlato la loro rabbia, invitando il governo a rifinanziare la CIG.
Di fronte a questa situazione drammatica, denunciata dalla manifestazione indetta da CGIL, CISL, UIL dell’Umbria, che si apprestano a sbarcare a Roma per manifestare il 22 Luglio davanti a Montecitorio, la politica umbra scandalosamente tace!
Con l’unica eccezione dell’Assessore regionale Stefano Vinti, che ha preso una posizione chiarissima di sostegno pieno ai lavoratori, dobbiamo constatare un silenzio assordante.
Questo silenzio va assolutamente rotto! Non è concepibile che nessun parlamentare umbro abbia preso un straccio di posizione su una situazione drammatica come questa, così come è singolare che il partito maggioritario in Umbria e in Italia, cioè il PD, sia più intento a comporsi e a ricomporsi, evidentemente guardando solo il proprio ombelico, piuttosto che intervenire su una questione centrale come questa.
Deve essere chiaro anche al PD che 80 euro sono importanti, ma non bastano se si lasciano sul lastrico persone come i cassaintegrati che stano peggio dei lavoratori che hanno percepito l’aumento degli 80 euro.
Si segnalano per la loro assenza anche le associazione delle imprese che dovrebbero non rimanere alla finestra rispetto ad una situazione che rischia di far saltare centinaia imprese.
Infine, non possiamo non rimarcare il segno di discontinuità rappresentato dalla nuova giunta Romizi a Perugia, che è talmente nuova che non si è nemmeno accorta del dramma sociale che vivono migliaia di perugini.
Invitiamo la politica Umbra a svegliarsi dal suo lungo letargo, e a battere un colpo, se ci riesce, per dare un contributo nella difesa dei diritti di migliaia di cittadini.
Sia chiaro che non si tratta di una battaglia assistenziale, ma per il lavoro e il futuro dell’Umbria.
Noi comunque non ci arrenderemo, il 22 Luglio saremo di fonte a Montecitorio e nel mese di settembre ci mobiliteremo per la VERTENZA UMBRIA.
Mario Bravi
Segretario generale CGIL Umbria
Domenica
13/07/14
15:26
La questione è molto complessa e le respondbailità di una situazione così difficile ed estremamente delicata sono molteplici.
Mi permetto tuttavia, con tutto il rispetto che merita la difficile situazione personale di così tanti lavoratori, di far notare che anche il sindacato ha molte responsabilità che finge di non conoscere.
Il mondo del lavoro è cambiato (può non piacere ma è così) e la globalizzazione ha aperto nuove prospettive come ha chiuso tante porte. La finisca il sindacato di credere che il modo migliore per difendere i lavoratori è quello di difendere i posti di lavoro che sono venuti meno ed abbia invece il coraggio di sostenere politiche di nuova occupazione e riconversione produttiva dei lavoratori da setttori improduttivi a nuove opportunità, anche di minore qualità economica e di minore qualifica. E' terribile doversi misurare con un arretramento delle condizioni di lavoro ma non è ignorando la realtà e pensando di sopperire al cambiamneto del mericato con l'erogazione di contributi pubblici che si darà una prospettiva ai lavoratori. Lo stato italiano è in difficoltà economiche per iol troppo debito pubblico accimulato e non si puù piàù pensare che la soluzione alla mancanza di lavoro sia il contributo pubblico a lungo termine qundo invece è necessario da parte dei lavoratori adeuarsi al nuovo contetso acquisendo nuove competenze ed accettando nuovi lavori sostitutivi. Il sindacato sarebbe molto più utile ai lavoratori se li aiutass ein questo cammino invece che illuderli che si possa ancora rivendicare contributi che materialmente non sono più disponibili.