Inizieranno la prossima settimana i lavori urgenti di consolidamento della rupe di Massa Martana. Ne dà notizia direttamente l’assessore regionale ai lavori pubblici, Stefano Vinti,  che ha annunciato anche il superamento di tutti i problemi burocratici che fino a questo momento stavano ritardando l’avvio di questo importante intervento.

“Siamo riusciti, in mezzo a grandi difficoltà finanziarie, a destinare un finanziamento molto consistente, pari a 3 milioni e 300mila euro, che permetterà di mettere in sicurezza un altra parte significativa della Rupe. Quando in gioco c’è la sicurezza, non si può perdere tempo, ha affermato Vinti. In questo caso in ballo c’era qualcosa di più: la stabilità di un versante di uno dei centri più caratteristici dell’Umbria e il rischio di vanificare molti degli sforzi fin qui intrapresi per il consolidamento della Rupe di Massa Martana. La Regione ha compreso che l’imponente argine consolidante che sta rivestendo i confini del nucleo storico del paese, come mura castellane, ha una breccia naturale nella parte finale, quella ancora non coperta dai finanziamenti. Nei mesi scorsi, proprio da quella parte, sono stati monitorati numerosi dissesti, che hanno coinvolto anche porzioni di edificato. Il risultato degli studi ha condotto, per ovvi motivi di sicurezza, alla chiusura delle viabilità del tratto non consolidato, la stessa che dà accesso al cantiere che sta ultimando le opere dell’ultimo stralcio finanziato. Il rischio serio che si è pertanto prospettato, avvallato dal particolare momento di crisi, è stato quello dell’abbandono, del naufragio di tutti gli sforzi”.

L’abitato di Massa Martana fu incluso tra i centri da consolidare già con la Legge n.445 del 1908. L‘Amministrazione Comunale, nell’ottobre 1996, elaborò un progetto preliminare generale per risolvere globalmente il problema del dissesto dell’abitato del centro storico. Il dissesto della rupe si aggravò a seguito degli eventi sismici del maggio 1997 e successivi e con Ordinanza Commissariale del luglio 1997 fu approvato il Piano per gli interventi di emergenza e di prima sistemazione degli immobili di fruizione pubblica danneggiati dal sisma, nonché per il risanamento del dissesto idrogeologico e franoso in atto sulla rupe.  La Regione Umbria si sostituì al Comune di Massa Martana e anche sulle indicazioni del Consiglio Scientifico dell’Osservatorio Regionale sul Dissesto Idrogeologico, pose in essere una serie di stralci esecutivi, basati sulle disponibilità finanziarie resesi disponibili nel corso degli anni. Fino ad oggi sono stati eseguiti quattro stralci per complessivi 23 milioni di euro.

“Con  la consegna dei lavori, ha sottolineato l’assessore, ora si possono avviare le opere necessarie a riparare la breccia e consolidare definitivamente un altro tratto di Rupe. C’è bisogno però ancora di ulteriori interventi per completare e per scongiurare altri pericoli. La Regione e il Comune di Massa Martana sono pertanto impegnate, sia in ambito nazionale che comunitario, a cercare le giuste soluzioni. L’Umbria ha infatti la sua identità e i suoi gioielli posati su sostegni che il tempo ha reso vulnerabili, ha concluso Vinti. Basterebbe citare gli esempi di Orvieto, Todi e appunto Massa Martana. La Regione lo sa e da sempre ha messo in campo tutte le forze per rendere fruibile al mondo espressioni elevatissime di storia, arte e cultura”.

 

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