PERUGIA - Oggi come 50 anni fa si marcerà in nome dello stesso slogan-ideale: "Per la pace e la fratellanza dei popoli''. Domenica prossima il movimento pacifista italiano come sempre percorrerà quei 24 chilometri che collegano il capoluogo umbro - dove Capitini nacque nel 1899 e mori' nel 1968 - e la citta' di San Francesco.

Sono attese migliaia e migliaia di persone, dall'Italia e dal mondo, che vogliono ''camminare insieme - ha affermatoFlavio  Lotti, leader della Tavola della Pace  - per rimettere al centro le donne e gli uomini, i popoli e i loro diritti, e sostituire l'io con il noi''. Camminare insieme contro le guerre - ha aggiunto -, la morte per fame, la corruzione, le mafie, le dittature, le censure, il terrorismo, il razzismo, lo sfruttamento, l'indifferenza''.

I sindaci di Perugia e di Assisi, Wladimiro Boccali e Claudio Ricci, durante la Marcia porteranno insieme lo striscione per la candidatura di 'Perugiassisi' a capitale europea della cultura nel 2019.  La Marcia sara' preceduta dal meeting ''1000 giovani per la pace'' - da venerdi' a sabato all'Umbriafiere di Bastia Umbra - e dall'incontro 'Pace e lavoro', promosso da Cgil-Cisl-Uil per giovedi' a Palazzo Cesaroni di Perugia.

 A 50 anni dalla prima Marcia della pace Perugia-Assisi, la Provincia di Perugia con un atto formale rinnova l’adesione al Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani. A comunicalo il vice presidente dell’Ente Aviano Rossi che, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Marcia Perugia-Assisi per la pace e fratellanza dei popoli svoltasi stamattina a Palazzo Donini, ha parlato dello schema di convenzione approvato ieri mattina dalla Giunta provinciale che sarà formalizzato proprio in questi giorni.

Un documento, come ha spiegato il vice presidente, che grazie all’impegno degli assessori provinciali Donatella Porzi e Piero Mignini, conferma proprio in concomitanza con l’evento, la continuità di impegno della Provincia di Perugia per coltivare e diffondere la cultura della pace. “I diritti umani sono l’elemento caratterizzante un percorso di pace che non sarà effettivo fino a quando continueremo a considerare le persone come qualcosa di diverso da quelle che sono, uomini e donne prima che persone, bianchi e neri prima che persone, cristiani e musulmani prima che persone”.

“Un elemento propedeutico alla pace – ha continuato Rossi - è necessariamente la democrazia che rappresenta uno stato da conquistare, ma mai con l’ausilio delle armi che portano ad acquisirla non per adesione spontanea, ma per costrizione e quindi con un percorso non certo connotabile come pacifista”. “Il ricorso alle armi - ha concluso Rossi - seda momentaneamente conflitti, ma produce l’effetto di seminare un odio che poi a distanza più o meno breve riemerge con maggiore violenza e quindi la speranza è che questa Marcia della Pace, alla quale seguirà anche la presenza del Santo Padre sulla nostra terra, si diffonda dall’Umbria alle terre ed ai popoli di tutto il mondo”.

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