Di Fabio Sebastiani

Contro la manovra i sindacati cominciano a muoversi. Cisl e Uil hanno messo sul tappetto due ore di pura testimonianza per lunedì prossimo, per protestare contro “l'attacco al slindacalismo confederale", dicono. A loro si unirà anche l'Ugl. La Fiom proporrà domani di estendere ad otto ore lo sciopero di quattro già proclamato per il prossimo 16 dicembre contro l'estensione dell'accordo di Pomigliano a tutti gli stabilimenti italiani di Fiat. “E' una manovra che colpisce pesantemente il lavoro e non è vero che il nostro sistema pensionistico necessita di ulteriori tagli. Non abbiamo bisogno che siano Fim e Uilm a dirci che la manovra non va bene, per questo domani sera chiederò alla direzione nazionale di estendere a otto ore lo sciopero generale di quattro ore già proclamato per il 16 dicembre".

A muoversi è anche la Fim, i metalmeccanici della Cisl. “Il nuovo Governo aveva annunciato una manovra, seppur pesante e necessaria, equa e di sviluppo con particolare attenzione al paese che lavora. Nelle misure preparate dall'esecutivo, niente o pochissimo di questo c'è. Il peso della manovra è tutto sui lavoratori e pensionati, con tasse lineari sulla casa e sui consumi (Ici anche per prima casa, aumento Iva e aumento accise benzina) L'aumento dei requisiti per andare in pensione unito al passaggio al contributivo per tutti e al blocco delle rivalutazioni sulle pensioni non ha nulla di equo e accettabile. Si vogliono usare i soldi dei lavoratori e dei pensionati solo per fare cassa senza nessuna reale garanzia occupazionale e previdenziale per le future generazioni“, scrive in un comunicato la segreteria nazionale della Fim.

Sempre per rimanere nell'ambito dei metalmeccanici, sarà di quattro ore mercoledì a Torino lo sciopero indetto dalla Fim nelle aziende metalmeccaniche del territorio contro la manovra del governo. Lo stop sarà dalle 6 alle 10 per i lavoratori del primo turno, dalle 14 alle 18 per quelli del secondo turno, mentre per quelli che effettuano il turno normale è previsto l'ingresso ritardato di quattro ore. A sostegno dell'iniziativa è prevista una manifestazione a partire dalle 9 nell'atrio della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova.
A tornare a chiedere lo sciopero generale è anche “La Cgil che vogliamo", l'area di minoranza della Cgil. “La manovra è tutta sulle spalle del lavoro e delle pensioni. È una manovra inutile per lo sviluppo, dagli evidenti effetti depressivi.Una manovra in perfetta continuità con le devastanti politiche della destra", commenta Gianni Rinaldini, coordinatore della Cgil che vogliamo, contro cui il sindacato “proprio per esercitare in pieno la sua responsabilità verso la sua rappresentanza e verso il Paese, deve contrastare l'approvazione di queste misure con l'immediata proclamazione dello sciopero generale".

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara: “Le due ore di sciopero proclamate da Cisl e Uil non sono certo sufficienti per bloccare questa manovra iniqua: occorre fermare l’intero Paese, con uno sciopero a oltranza per obbligare Monti a rovesciare la manovra, colpendo i ricchi con una patrimoniale invece di colpire lavoratori e pensionati. Le mezze misure non servono: occorre fermare subito questo governo di tecnocrati che vogliono scaricare sui lavoratori una crisi che non hanno creato, senza fare nulla contro l’economia finanziaria, i ricchi e gli speculatori, che sono all’origine della crisi. Lunedì 12 è tempo di partire con uno sciopero generale a oltranza".

Fonte: controlacrisi.org

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