Di Franco Pennello
L'unica certezza è nelle parole del ministro Elsa Forneo, pronunciate ieri nel corso della trasmissione In mezz'ora di Lucia Annunziata: "I saldi della manovra devono restare invariati". Manovra che dovrà dunque continuare a valere 33,4 miliardi di euro, non un soldo di meno. Quanto alle modifiche da fare al maxiprovvedimento che presto approderà alle Camere dal governo non arriva nessuna certezza.

Pagamenti in contanti per le pensioni minime
Poche le proposte che, stando così le cose, saranno confermate. Tra queste l'emendamento proposto dalla Lega che riguarda i pagamenti in contanti della Pubblica Amministrazione. Il tetto massimo pere il cash salirebbe da 500 a 980 euro, salvando le pensioni minime (che così potranno continuare a essere pagate in contanti). Dopo le polemiche che hanno seguito il varo della misura - i pensionati hanno poca dimestichezza con conti correnti e carte di pagamento elettroniche l'esecutivo sembra tornato sui suoi passi, anche se nelle scorse ore si discuteva ancora delle alternative.

L'alternativa: conti a costo a zero e carte a pagamento
Una di queste coinvolge in prima persona le banche, principali benficiarie di un provvedimento che di fatto quasi azzera l'uso di denaro contante. Tirata in ballo, l'associazione bancaria italiana si è detta
"disponibile" a fare fronte alla questione, aprendo alla possibilità di ideare "un conto corrente a zero spese per i pensionati al minimo". Con dei distinguo, però. "Tutte le banche italiane sono disponibili" a discutere di questi argomenti, ha spiegato ieri il presidente dell'Abi Giuseppe Mussari. "Ma non sono disponibili a dare gratuitamente servizi che costano alle imprese bancarie". Bancomat e carte di credito avrebbero dunque un costo, con buona pace dei pensionati minimi.

Più lontana la rimodulazione dell'Ici
Nella notte, invece, non è stata trovata l'intesa sulla possibilità di rimodulare l'Imu (ex Ici) in base al criterio delle famiglie numerose, incrociato con il reddito. E così pure per un'altra modifica data fino a qualche giorno fa per certa: l'indicizzazione, almeno parziale, delle pensioni fino a 1.400 euro. All'indicizzazione totale degli assegni previdenziali fino a 936 euro, già prevista nella manovra, la proposta aggiungerebbe la rivalutazione in base al costo della vita anche per gli assegni fino a 1.270 euro oppure fino a quelli di 1.400. Nulla in contrario da parte del governo, ma c'è da trovare il denaro per coprire la misura.

5 miliardi per fare passare le proposte
Sarebbero in tutto 5 miliardi i soldi da trovare per fare passare le modifiche del Parlamento da inserire nel maxiemendamento. I relatori della Commissione Bialncio alla Camera, che stanno mettendo a punto il testio sono all'opera da ieri, ma la copertura finanziaria sembra molto difficile da trovare.

Contributo di solidarietà per gli "scudati"
A questo scopo si sta studiando un aumento del contributo di solidarietà per quelli che hanno aderito allo scudo fiscale. I tecnici starebbero prendendo in esame un'aliquota più pesante per chi vuole mantenere l'anonimato, o una sottoscrizione di Btp per un ammontare pari al valore dei capitali scudati. Gli "scudati" potrebbero essere gravati di un prelievo aggiuntivo del 3,5% per i capitali e del 5% per gli immobili.

Bollo più alto sui risparmi
Un altro modo per reperire risorse potrebbe essere quello di aumentare l'imposta di bollo, già estesa a tutti gli strumenti finanziari (compresi quelli non soggetti a obbligo di deposito titoli, con la manovra ne restano esclusi solo i fondi pensione e quelli sanitari). L'imposta attualmente parte da 34,2 euro fino ad arrivare a 1.200 euro, ed è definita in misura proporzionale al valore degli strumenti finanziari detenuti: si versa lo 0,1 per cento per il 2012, che diventa 0,15 nel 2013. La misura così definita garantisce un maggiore gettito per un miliardo nel 2012 e 921 milioni nel 2013 e 493 nel 2014. Importoc he potrebbe salire.

Verso la fiducia
Sembra comunque sempre più probabile l'ipotesi della fiducia quando la manovra sarà all'esame dell'Aula. Ufficialmente nulla è deciso, ma l'obiettivo del governo e dei partiti che lo sostengono è uscire dalle commissioni Finanze e Bilancio della Camera con un testo blindato. "È verosimile che il governo porrà la fiducia per il cospicuo numero di emendamenti", ha previsto ieri il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Fonte: ilsalvagente.it

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