PERUGIA - Il consigliere regionale di Rifondazione comunista – Federazione della sinistra, Orfeo Goracci, interviene in merito alla modifica dell'articolo 8 della manovra economica del Governo nazionale. Per Goracci le nuove norme sul lavoro cancellano i diritti giuridicamente acquisiti e le tutele sancite nei contratti collettivi.

“Stavolta ha proprio ragione l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne: la manovra di Sacconi ha risolto tantissimi problemi ed è di una chiarezza bestiale”. E' quanto afferma il consigliere regionale di Rifondazione comunista – Federazione della sinistra, Orfeo Goracci, spiegando che “effettivamente l'articolo 8 della manovra è limpido: i lavoratori si vedono cancellati diritti giuridicamente acquisiti e tutele sancite in contratti collettivi, conquistati con lotte decennali. Ogni lavoratore sarà individualmente esposto e sottoposto, in un rapporto di forza sproporzionato, al 'prendere o lasciare' che ha avuto già le prime verifiche a Pomigliano e Mirafiori”.

Goracci sottolinea che “il 'modello Marchionne' è 'bestialmente' chiaro: chi vuol lavorare deve farlo alle condizioni imposte dal padrone e chi non le accetta viene espulso. Tanto fuori dai cancelli delle aziende ci sono le file di persone che, essendo in grande difficoltà a tirare avanti la propria famiglia, sono costretti e pronti ad accettare qualsiasi condizione di lavoro. Questa cosa determinerà un rimbalzo su tutte le attività industriali, creando condizioni di forte esposizione anche per imprenditori seri che hanno bisogno di regole certe per avviare e far crescere un'azienda. La Fiom ha chiesto al presidente Napolitano di stralciare l'articolo 8 dalla manovra, in quanto palesemente incostituzionale, secondo autorevoli giuslavoristi. Il presidente della Repubblica – continua il consigliere regionale - ha bacchettato Landini dicendogli che non può ricevere la sua sollecitazione in quanto non rientra nelle sue prerogative.

La politica deve denunciare l'azione mendace e surrettizia del Governo che, con la copertura dell'urgenza della ingiusta ed iniqua manovra dettata dalla Bce, fa passare una norma che non porta acqua e denari ai conti pubblici ma devasta le leggi e il diritto nel campo del lavoro. Proprio di fronte a questa 'chiarezza' - conclude Orfeo Goracci - la sinistra non può lasciare da soli i lavoratori e deve impegnarsi a correggere quanto prima questa aberrazione del diritto e della Costituzione”.

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