di N.B.

PERUGIA - E adesso diventa difficile, quasi impossibile pensare che non ci saranno aumenti dei biglietti dei trasporti pubblici e delle stesse tasse comunali a partire dal 2012. La manovra correttiva - per salvare il salvabile si spera - varata in queste ore per il pareggio di bilancio nel 2013 da parte del Governo Berlusconi risparmia la casta romana, si abbatte con forza sugli enti locali. E quindi direttamente sui servizi sociali e non rivolti agli cittadini. Le associazioni dei Comuni e delle Regioni hanno già fatto i drammatici conti sui tagli che verranno per il 2012 sui bilanci degli enti locali:  1,6 miliardi di euro sulle Regioni a statuto ordinario (tra cui ovviamente l'Umbria), 1,7 miliardi sui Comuni e 0,7 miliardi sulle Province.

Grandi preoccupazioni sono state espresse direttamente dal vice-presidente della Regione, Carla Casciarri: “Tagli – aggiunge – che si assommeranno a quelli della precedente manovra e che il ministro Tremonti non ha definito nello specifico. L’auspicio è che non si intacchino ancora una volta i servizi sociali, il trasporto pubblico locale, il diritto all’istruzione e il diritto allo studio, penalizzando in particolare le fasce più deboli della popolazione. Il Governo, così come auspicato dalle Regioni, ha garantito che non verrà toccata la sanità, già penalizzata nelle scorse settimane con l’imposizione alle Regioni di introdurre un balzello ingiusto
quale è il ticket sanitario”. Con i tagli precedenti e quelli attuali il budget della Regione sfiora quasi il 60 per cento in meno del budget tradizionale.

Anche l'Umbria spera che il Governo riesca a recuperare risorse sull'evasione fiscale e sulla tassazione dei redditi più alti

 

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