MAGIONE - Alla presenza di autorità militari, politiche, civili e religiose è stata scoperta questa mattina, presso l’antico molo di Sant’Arcangelo di Magione, la lapide che ricorda il luogo in cui sbarcarono le cinque barche che portavano in salvo, nella notte del 14 giugno del 1944, grazie all’azione eroica di don Ottavio Posta, e di altri pescatori, trenta ebrei confinati ad Isola Maggiore, comune di Tuoro su Trasimeno. Dal luogo dello sbarco i prigionieri furono consegnati alle Forze Alleate che li portarono in salvo sottraendoli ai militari tedeschi che controllavano l’isola. Grande commozione tra le persone presenti, tra cui, oltre ad una classe dei ragazzi dell’Istituto Omnicomprensivo di Magione, Agostino Piazzesi, unico ancora in vita dei quindici pescatori che presero parte all’azione.

Il sindaco Massimo Alunni Proietti, nel portare il saluto di tutti i Sindaci del Trasimeno, ha sottolineato l’importanza che i piccoli eventi hanno nella storia, di quanto ogni singola persona può cambiare il destino di un’altra, il valore di un’impresa che è da trasmettere e da far conoscere alle generazioni future, simbolo della generosità delle persone che vivono in questa terra.

L’assessore Donatella Porzi, anche a nome del presidente Marco Vinicio Guasticchi, costretto a non essere presente per el vicende politiche del momento, ha sottolineato come «Il caso di Don Antonio Posta e dei quindici pescatori, della comunità di Isola Maggiore, è un emblema della forza assoluta che prendono nella storia le decisioni dei semplici».

Proprio alla natura schiva di don Ottavio, ed alla riservatezza dei pescatori che compirono l’eroica impresa, è dovuto il lungo silenzio, circa sessant’anni, su questi eventi riemersi grazie allo studio di Gianfranco Cialini.

La cerimonia è proseguita ad Isola Maggiore con la consegna ai familiari di don Ottavio Posta, da parte del Consigliere dell’Ambasciata d’Israele a Roma, Livia Link, della medaglia “Giusto tra le nazioni”. L’Ambasciata di Israele conferisce l’alta onorificenza a nome della Yad vashem, CeNtro di ricerca internazionale sulla Shoah. 

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