“L’olio extravergine d’oliva made in Italy è famoso ed è esportato in tutto il mondo, nonostante solo il consumo interno sia il doppio della capacità produttiva dell’olivicoltura nazionale. Questo deve farci riflettere su come aumentare le produzioni e su come catturare l’attenzione del consumatore italiano affinché preferisca il prodotto locale e non quello straniero, oltre che per questioni meramente legate al prezzo. L’oleoturismo, attraverso la valorizzazione delle produzioni con una comunicazione e un consumo esperienziale, può essere una chiave vincente. Il decreto interministeriale Turismo e Mipaaf, che sto seguendo da tempo, è ora in dirittura d’arrivo e può generare un determinante impulso al settore, proprio a partire dall’Umbria”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, a margine del convegno ‘From farm to tourism’ nell’ambito di ‘Frantoi Aperti’ a cui ha partecipato oggi a Perugia.

 

“Ritengo che dovremo pensare a nuove modalità di vendita ad alto valore aggiunto - aggiunge -, preferendo il ristorante allo scaffale. Dobbiamo lavorare per una carta dell’olio, con confezioni monouso che diventano veicoli di comunicazione della qualità al consumatore, ripercorrendo quanto già fatto negli anni dal vino. Altra chiave è la sostenibilità, oramai imprescindibile per chi acquista e a cui abbiamo aperto con l’identificazione univoca nel ‘decreto Rilancio’. Una strada già avviata dal comparto vitivinicolo, zootecnico e dell’ortofrutta”.

 

“A ciò si lega l’innovazione che sosteniamo con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dove si punta a raggiungere il risparmio idrico ed energetico attraverso il rinnovo dei macchinari nei frantoi, proprio nell’ottica dell’economia circolare” conclude.

 

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