PERUGIA – “Prendendo visione del PRG comunale vigente (http://www.comune.perugia.it/pagine/prg-vigente), emergono alcune palesi irregolarità riguardanti l'apertura del nuovo choco bar sottostante le Logge di Braccio Fortebracci”. E’ quanto si legge in una nota pervenutaci dall’associazione “Umbria Grida Terra che così prosegue: “In attesa di ottenere copia degli atti amministrativi inerenti i lavori in corso nella zona delle Logge (richiesti in data 11/05), che ci arriveranno in settimana e che crediamo andranno a comprovare la nostra tesi, chiediamo alle testate giornalistiche di prendere visione e diffondere la nostra nota sottostante, in quanto inerente argomento di notevole interesse pubblico.

“Come anticipato durante il primo momento di confronto con il Capitolo della Cattedrale, dal P.R.G. del Comune di Perugia (reperibile sul sito internet dell’Amministrazione fino alla data di oggi - http://www.comune.perugia.it/pagine/prg-vigente) risulta che l’area delle Logge di Braccio Fortebracci è classificata come edificio religioso e per il culto, parte integrante della Cattedrale di San Lorenzo.

Ai sensi dell’art. 85 del T.U.N.A. (testo unico delle norme di attuazione) del P.R.G. gli edifici religiosi e per il culto ricadenti nel Centro Storico “sono destinati esclusivamente a servizi religiosi”.

Queste sono le informazioni (ad oggi) accessibili a tutti i cittadini.

Questa è la normativa urbanistica comunale che (ad oggi) risulta in vigore, a prescindere dallo stato di fatto o dalle risultanze catastali.

Chiediamo, quindi, all’Amministrazione comunale, al Capitolo della Cattedrale ed ai privati interessati di spiegare in che modo il progetto approvato è compatibile con il P.R.G. vigente nel Comune di Perugia. 

A nostro avviso, a questo punto le possibilità sono due: o ci sono delle irregolarità nel progetto di apertura del choco bar o é stata fatta una modifica ad personam del PRG comunale, senza che questa fosse resa tempestivamente pubblica nel sito del Comune di Perugia (e con questo verrebbe meno il principio di trasparenza delle Pubbliche Amminisrazioni e quindi le possibilità di controllo da parte dei cittadini sul loro operato)”.

Ma la polemica non finisce quì, perché la replica di Guarducci non si fa attendere, e neppure la controreplica di "Umbria Grida Terra":

Così Guarducci: «Facciamo seguito alla nota diffusa in data odierna da Umbria Grida Terra che presume delle irregolarità rispetto al progetto relativo ai lavori presso le Logge di Braccio e in particolare a delle carenze riguardanti le destinazioni d’uso dei locali e degli spazi all’aperto per precisare quanto segue: la Società Gioform, congiuntamente al Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo, ha presentato al Comune di Perugia regolare Scia prima dell’inizio lavori. È noto come valga il principio generale che prevede come la destinazione d’uso di un locale, se non viene modificata, mantiene il suo status quo e questo vale appunto per i locali sottostanti le Logge di Braccio dove, come noto, già insistevano altre attività commerciali. E la presenza di locali commerciali è di gran lunga antecedente alla stesura del primo Prg di Perugia (1963). Detto questo è bene precisare che con la Legge Regionale n. 12 del 2008 le destinazioni d’uso dei locali e spazi dei Centri Storici sono state sostanzialmente liberalizzate al fine di incentivare la riqualificazione dei centri storici stessi. Un concetto ribadito dal Testo Unico del Governo del Territorio (Legge Regionale n. 1 del 21.01.2015) che anch’esso sovrintende a qualsiasi PRG redatto dai singoli Comuni. Con rammarico constatiamo che ci troviamo, ancora una volta,  a dover rispondere a mezzo stampa a illazioni pubbliche molto gravi e lesive dell’immagine dei soggetti coinvolti in questo ambizioso progetto».

Questa la controreplica di Umbria Grida Terra giuntaci nella tarda serata di ieri: «Prendiamo atto della pronta risposta del signor Guarducci. Le argomentazioni fornite da Gioform (anche a voler ammettere che possano giustificare la legittimità della Scia presentata per la ristrutturazione dei locali commerciali), certamente non sono applicabili alla parte aperta delle logge, che fin dal 1927 non è mai stata adibita ad uso commerciale. Con la programmata installazione dei tavolini, invece, questo spazio verra anche esso utilizzato a fini propriamente commerciali, quale pertinenza alla cioccolateria in costruzione. Ed è proprio a questo che Umbria Grida Terra si riferiva, avendo portato avanti sin dal primo giorno una battaglia proprio per evitare la privatizzazione delle Logge. Rinnoviamo quindi la richiesta all’Amministrazione comunale, che dovrebbe assumere un ruolo imparziale anche nella sua qualità di titolare delle funzioni di vigilanza sull’attività edilizia, di voler esprimere la propria posizione sul punto».

Ora ci attendiamo nuovi piccanti capitoli di questa giustamente appassionante querelle.

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