PERUGIA – “Istituire presso la 'direzione regionale salute e coesione sociale' una specifica struttura dirigenziale per la sanità veterinaria; modificare i requisiti per il conferimento dell'incarico dirigenziale di responsabile del servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare consentendo la partecipazione anche ai laureati in medicina veterinaria; affidare alla centrale regionale di acquisto per la sanità (Cras), istituita presso la società Umbria Salute, l'acquisizione di tutti i beni e servizi, senza eccezioni, necessari alle aziende sanitarie dell'Umbria”. È quanto chiede alla Giunta il consigliere Maria Rosi (Forza Italia) nella mozione 'Contrasto della febbre catarrale degli ovini (blue tongue) - Adozione di interventi per risolvere problematiche organizzative e gestionali'. Secondo Maria Rosi “l'arrivo della lingua blu era prevedibile e l'attuale urgenza della vaccinazione è dovuta ad una sottovalutazione del problema, che potrebbe essere ricondotta proprio alla mancanza di una specifica struttura dirigenziale dedicata alla sanità veterinaria all'interno della direzione salute e coesione sociale”.

Nell'atto di indirizzo Rosi ricorda che, dopo “il primo focolaio di blue tongue in un'azienda di ovini nella provincia di Terni nell'agosto scorso, si sono manifestati numerosi casi sia a Terni che a Perugia ed entrambe le province umbre sono, ad oggi, soggette a misure di restrizione nei confronti della blue tongue”. Il consigliere regionale sottolinea come con la delibera 1102 del primo settembre 2014 (Febbre catarrale degli ovini-Blue Tongue): campagna di vaccinazione 2014/2015 - Delega acquisto vaccino alla Azienda USL Umbria 1) la Giunta ha dato mandato al 'servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della direzione regionale salute e coesione sociale' di elaborare il piano operativo di vaccinazione nei confronti della febbre catarrale degli ovini e alla Usl Umbria 1 di avviare le procedure amministrative per l'acquisizione del vaccino BTV1; mentre con la delibera 1135 del 9 settembre 2014, la Giunta ha “approvato il piano straordinario di controllo nei confronti della febbre catarrale degli ovini e ha dato mandato all'Usl Umbria 1 di avviare le procedure amministrative per l'acquisizione di 50mila dosi di vaccino BTV1-8 rinviando a successivi atti l'impegno di spesa e la relativa liquidazione”.

“La lingua blu – stigmatizza Rosi - già nel 2012 aveva avuto una grave recrudescenza in Sardegna e nel corso del 2013 sono stati confermati ulteriori casi di malattia in Sicilia, Liguria, Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, nonché in Lazio, Toscana e Marche. L'arrivo della blue tongue in Umbria, quindi, era un evento altamente prevedibile e l'attuale urgenza di procedere alla vaccinazione degli animali è motivata, verosimilmente, da una sottovalutazione di tale fenomeno da parte della Giunta regionale. Questa sottovalutazione potrebbe essere ricondotta alla mancanza di una specifica struttura dirigenziale dedicata alla sanità veterinaria all'interno della direzione salute e coesione sociale. L'attuale servizio prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare – spiega Rosi - assomma competenze estremamente ampie e complesse e per ricoprire l'incarico dirigenziale di responsabile di questa posizione, secondo quanto previsto dalla delibera 1149/2013 della Giunta, è richiesto come titolo di studio il possesso del diploma di laurea in Medicina, non consentendo, pertanto, l'accesso ai veterinari”.

Inoltre nella mozione Rosi scrive che “la legge regionale 9/2014 (Norme in materia di sviluppo della società dell'informazione e riordino della filiera Ict regionale) dispone che la società consortile Umbria Salute svolga anche le funzioni di centrale regionale di acquisto per la sanità (Cras), quindi per tutte le aziende sanitarie della Regione Umbria. Quindi la procedura seguita dalla Giunta di delegare l'azienda Usl Umbria 1, piuttosto che la Cras, per l'acquisto dei vaccini si pone in contrasto con le previsioni della legge regionale 9/2014”.

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