PERUGIA - L'abbazia benedettina di San Pietro non e' solo una delle piu' belle chiese perugine, famosa anche per la sua spettacolare acustica, ma rappresenta una delle fondazioni monastiche piu' antiche e prestigiose di tutta l'Italia centrale. Fondata nel 966 dall'abate Pietro, San Pietro arrivo' a costituire un vastissimo patrimonio fondiario lungo la media valle del Tevere, nel quale vivevano piu' di 500 famiglie e sorgevano 20 parrocchie.

Questa importantissima vicenda e' stata meticolosamente ricostruita da Giustino Farnedi attingendo ai materiali dell' archivio storico dell' abbazia, di cui Farnedi e' direttore e conservatore. Il suo libro, ''L'Abbazia di San Pietro in Perugia e gli studi storici'', e' stato pubblicato l'anno scorso dal Centro storico benedettino italiano e dalla Deputazione di storia patria per l'Umbria, e verra' presentato domani pomeriggio (alle 16) nell' aula magna della facolta' di agraria. Al termine, si potra' visitare la mostra ''Bibbie e manoscritti atlantici in Umbria'', allestita nell'archivio storico. Nell' archivio dell'abbazia si conservano le bolle pontificie, i diplomi imperiali, i documenti giuridici, le Cronache del monastero, la documentazione economica e finanziaria, le carte topografiche e le mappe. Tutti materiali che documentano dettagliatamente le vicende dell'abbazia e l'attivita' della comunita' monastica attraverso i secoli. Questo prezioso archivio, per l'antichita' e la ricchezza dei documenti che vi si conservano, fu definito un ''archivio gioiello'' dal presidente della Repubblica ed economista Luigi Einaudi.

La prima parte della corposa (580 pagine) opera dell'abate emerito Farnedi ricostruisce la storia di San Pietro attraverso la storia dell'archivio, dei suoi archivisti e delle molteplici tipologie documentarie e librarie che vi si conservano. La seconda parte comprende la bibliografia storica e ragionata delle opere a stampa, pubblicate dal XVI secolo al 2011, che trattano specificatamente di San Pietro. L'autore recensisce cosi' 1.553 contributi tra monografie, poligrafie, saggi, articoli, cataloghi e webgrafie, spaziando tra piu' diversi ambiti disciplinari: storia dell'istituzione, produzione artistica, attivita' pastorale dei monaci, rapporti con la Congregazione Cassinese, ricerca scientifica e tecnica, amministrazione dei beni e delle dipendenze, tra le quali Casalina e Sant'Apollinare. Come hanno riconosciuto studiosi della materia, si tratta di un'opera senza precedenti sia per la novita' dell'impostazione che per l'ampiezza dell'analisi storiografica, che di fatto si pone come un modello di riferimento per la ricerca sul monachesimo italiano e la storia locale dell'Umbria.

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