PERUGIA - “Per superare i problemi occupazionali segnalati dalle nostre imprese è necessario avviare immediatamente politiche attive del lavoro, efficaci e moderne, costruite sulla formazione professionale, sull’istruzione tecnica, basate su di un nuovo e più efficiente rapporto tra scuola ed aziende, e sulla flessibilità”.

Parte da qui la riflessione di Stelvio Gauzzi, segretario di Confartigianato Imprese Perugia, espressa nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul mercato del lavoro, predisposta dall’Ufficio studi dell’associazione. “C’è il bisogno – ha continuato Gauzzi - di un concreto accordo tra tutti gli ‘attori’, istituzionali e non, per ottenere risultati concreti e non tradire la speranza che tantissimi giovani ripongono nel sogno di un posto di lavoro. Accanto a ciò la riduzione del costo del lavoro è una operazione imprescindibile, se vogliamo tornare ad essere competitivi e quindi a crescere”. Temi chiave dell’intervento di Stelvio Gauzzi sono stati quelli dell’istruzione e della disoccupazione.

“Oggi – ha dichiarato infatti il segretario provinciale di Confartigianato Imprese Perugia - assistiamo aduna divaricazione profonda e crescente tra sistema educativo e sistema produttivo. Il tasso di attività dei nostri giovani con alta istruzione è molto basso rispetto ad altri Paesi, ed altrettanto bassa risulta essere anche la media dei nostri laureati. A questo dobbiamo aggiungere che, se da un lato cresce il numero dei laureati, dall’altro non succede altrettanto all’offerta di impiego che, in un tessuto costituito soprattutto da micro e piccole imprese, richiede profili tecnici e specialistici”.

“Un ulteriore segnale del peggioramento della condizione occupazionale dei giovani – ha concluso Gauzzi - è la crescita di questo strano e nuovo fenomeno dei ragazzi che non studiano, non lavorano e non seguono alcun percorso di formazione professionale. Si stima che siano molti i giovani fuori dal circuito scolastico, formativo e lavorativo, una zona grigia che tende in maniera preoccupante ad aumentare”.

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