Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno manifestato in tutta la regione la rabbia del mondo del lavoro - Grande attenzione su sanità e necessità di investire bene le risorse europee a disposizione

(AVInews) – Perugia, 23 mar. – Da Perugia a Terni, da Città di Castello a Orvieto, passando per Castiglione del Lago, Gualdo Tadino, Pantalla, Foligno e Norcia, martedì 23 marzo le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno portato in piazza centinaia di lavoratori, nel pieno rispetto delle normative anti-covid, per far sentire alla politica regionale la rabbia e il disagio del mondo del lavoro, dei pensionati, dei precari e dei disoccupati in un momento di grande difficoltà come quello attuale. Una manifestazione che ha chiesto a gran voce risposte concrete e immediate su vari fronti, a partire da quello sanitario.

Sanità e vaccini. “La campagna vaccinale – hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – è partita male e prosegue peggio, posizionando la nostra regione agli ultimi posti per tasso di popolazione vaccinata. Serve organizzazione, trasparenza e più personale. Procediamo a rilento anche per le difficoltà della nostra sanità, frutto di scelte politiche ben precise caratterizzate da mancanza di assunzioni e dal rifiuto di ascoltare le lavoratrici e i lavoratori del comparto”.

Regione in declino, c’è bisogno di un nuovo modello di sviluppo. Ma se la situazione della sanità è ben nota, non c’è però settore sociale ed economico che non mostri segni di sofferenza, come testimoniato da tanti lavoratori che sono intervenuti online nel corso della manifestazione. “Adesso – hanno detto Sgalla, Manzotti e Bendini – è il momento di rilanciare l’economia con un nuovo modello di sviluppo basato su alcuni pilastri ben precisi: ambiente, infrastrutture, istruzione e ricerca, insieme a inclusione e coesione sociale. Un modello che sia in grado di riportare la qualità della vita ai tempi in cui l’ascensore sociale funzionava ed era forte il senso della comunità e del bene comune; quando la scuola, l’università e la formazione creavano le premesse per una vita migliore e la ripartizione della ricchezza era più equa. C’è bisogno di lavoro, ma di lavoro buono, quello che dà dignità alla persona”.

Come investire le enormi risorse europee. “Ci sono enormi risorse economiche a disposizione oggi, e quindi grandi opportunità – hanno ricordato Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria –. Non possiamo fallire questa sfida, perciò chiediamo alla Regione di utilizzare le migliori energie e di coinvolgere tutti i portatori di interesse affinché questi fondi siano spesi bene. I lavoratori e i cittadini dovranno essere protagonisti e servirà concentrare le risorse europee su poche e qualificate proposte. Sono anni che chiediamo un nuovo progetto per l’Umbria, che chiediamo di contribuire a ridisegnare una regione che non sia più ultima in classifica. Vogliamo essere all’altezza di questa storia e per questo proseguiremo nelle nostre iniziative, cercheremo di allargare il consenso verso le nostre proposte e moduleremo la protesta a seconda delle risposte che la politica ci darà”.

Nicola Torrini
 

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