di Enrico Bocciolesi

CITTA’ DI CASTELLO - Nella giornata di ieri si sono svolte le premiazioni del Premio Letterario di Città di Castello, giunto alla sua quinta edizione. L’evento, promosso dalla casa editrice Edimond, Regione Umbria, Provincia di Perugia, Università per Stranieri di Perugia, Società Dante Alighieri e Comune di Città di Castello ha catturato l’interesse di circa 400 scrittori. Le proposte di saggistica, poesia e narrativa pervenute, hanno visto impegnata la giuria scientifica presieduta da Alessandro Quasimodo, composta da Aldo Forbice, Alessandro Masi, Alberto Stramaccioni, Giovanni Bogani ed a partire dalla V edizione si sono aggiunte altre due prestigiose collaborazioni, quali quella di Valerio Massimo Manfredi e di Barbara Palombelli. Tra le 10 proposte, premiate ieri presso la Sala degli Specchi di Palazzo Bufalini, noi di Umbrialeft abbiamo avuto modo di parlare con Francesca Borrione dottoressa di ricerca e scrittrice.

Lei ha proposto una novella titolata L’amore è un rito, accattivante nel titolo, in cui sembra proporre una originale lettura del sentimento romantico, ma per noi che ancora non abbiamo avuto modo di sfogliarla, ci sveli la trama e la struttura narrativa?

L’amore è un rito è un dramma, di circa 70 pagine, suddiviso in tre atti. È la storia di una donna disabituata a vivere e di un uomo in cerca della propria umanità. È il racconto delle ombre di uno, delle ossessioni dell’altra, di incontri magici, forse di sortilegi o coincidenze, in una cornice invernale e fredda dove i battiti sono scanditi, costanti, nelle musicate Cronache dal mondo di Oz in rivolta.

È stata affascinata da qualcosa in particolare per la stesura di questi atti?

Mi sono fatta un po’ trasportare dalle suggestioni del musical Wicked, che guida in un certo senso la storia e le azioni dei due personaggi principali. All’inizio di ogni capitolo c’è una breve citazione.

Ci può svelare qualche dettaglio sulla protagonista e l’intreccio presente nella novella?

La protagonista è una donna, Stella, e la novella prende avvio con il suo arrivo in città, una città senza nome. È una località che vive di turismo, e si affaccia su di un magnifico lago. D'inverno, però, la città è come congelata, e l’unica novità in quel periodo dell’anno è rappresentata da una compagnia teatrale che ha allestito il musical Wicked nel teatro locale. Stella sta aspettando l'uomo che ama, Scott, con il quale passa ogni anno, da dieci anni, una settimana insieme nella cittadina in questione. Ma Scott è in ritardo e Stella si trova da sola. Durante una passeggiata solitaria, Stella fa la conoscenza di un uomo ma ne respinge subito i tentativi di conversazione. Quando si reca a teatro, scopre che lo sconosciuto è uno degli attori principali. I due si riconoscono e, da quel secondo incontro fortuito, nascerà una breve relazione di pochi giorni, fatta di conversazioni e confessioni, fino ad alcune rivelazioni... 

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