PERUGIA – “Alla luce dei gravi fatti emersi dalle intercettazioni che hanno portato agli arresti domiciliari il segretario del Pd dell’Umbria, Giampiero Bocci e l’assessore regionale alla salute Luca Barberini, le dimissioni della governatrice Marini sono un atto dovuto nei confronti della comunità umbra che più di tutti ne sta pagando le conseguenze”.

Ad affermarlo è il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Filippo Gallinella, che aggiunge: “pensare che si possano raccomandare nella sanità pubblica medici o infermieri amici dei politici o sponsorizzati dai partiti a scapito di persone meritevoli, significa mettere a rischio la salute dei cittadini: abbiamo bisogno di un sistema più meritocratico che premi le eccellenze e il lavoro di tanti operatori che ogni giorno, con il loro sacrificio, sostengono il Servizio Sanitario nazionale".

"Certo è che i fatti che emergono anche stamani dalle prime pagine di tutti i giornali decretano la fine di un regime. Un ringraziamento particolare va alla guardia di finanza e alla magistratura per l’egregio operato svolto” – conclude Gallinella.

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In merito a questa nota ci sia consentita una semplice osservazione: le dimissioni dovrebbero riguardare tutti e non solo i rivali politici. Allora come mai il M5s è sempre sollecito a chiedere quelle degli altri ed i suoi esponenti invece non si dimettono mai?

Per capirci ci riferiamo alle “mazzette” scoperte a Roma in merito alla costruzione del nuovo stadio che hanno portato all’arresto del presidente  del Consiglio comunale e storico accusatore dell’ex sindaco Marino che proprio nei giorni scorsi è stato definitivamente assolto per il ridicolo “affair” degli scontrini.

Eppure, come si dice da noi, alla sindaca pentastellata Virginia Raggi non è passata nemmeno  per l’anticamera del cervello l’idea di dimettersi e nessuno del suo partito l’ha invitata a farlo. Forse perché la ben più numerosa comunità romana non ha diritto di pretendere altrettanto rispetto? Insomma, come al solito prima dei giudici sono i seguaci di Beppe Grillo a decidere chi è colpevole e chi innocente.

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