“E' bene che la Regioni indaghi quanto prima sulla vendita dell'inceneritore di Maratta alla Tozzi di Ravenna. Esiste il serio pericolo di un'impropria riconversione a biomasse”. Paolo Brutti, segretario dell'Italia dei Valori Umbria e consigliere regionale ha presentato un'interpellanza alla Giunta per fare luce sulla vendita delll'inceneritore a pirolisi Printer della Tecnofin, ceduto, stanto a quanto riportano i giornali, al gruppo ravennate Tozzi Holding spa.

 

“Impossibile non cedere al sospetto che si tratti della solita speculazione sugli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti alternative. Di recente la Tozzi ha acquistato 50 mila ettari in Laos, in Senegal e in Madagascar, tutti destinati alla coltivazione di Jatropha, i cui semi, con opportuni processi, fungono da agrocarburante. Un'operazione che nel mondo viene individuata come “land grabbing”, e che rappresenta uno dei fenomeni più pericolosi degli ultimi anni, per l'alto numero di effetti perversi che produce, sia nel Paese di origine che in quello di destinazione”.

 

“Non è questa - insiste Brutti - la green economy che può sollevare Terni dalle sue difficoltà, aumentando, semmai, il già compromesso equilibrio ambientale della città. Bisogna vederci subito chiaro, capire se tutti questi sospetti trovano fondamento, se la Tozzi sia in possesso delle autorizzazioni ambientale necessarie, di che tipo esse siano, calcolare con precisione l'impatto di un simile impianto che importerebbe tonnellate di agrocarburante prodotto lontanissimo da qui e, nel caso, agire con la massima fermezza”.

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