L’immigrazione non è più un’emergenza, occorre puntare sull’accoglienza, l’inserimento sociale e l’integrazione per costruire una convivenza basata sul dialogo, il confronto, il rispetto delle diverse culture, la tutela dei diritti umani e la condivisione dei valori costituzionali. Sono queste le linee guida a cui si attiene il Programma annuale 2011 degli interventi in materia di immigrazione che, su proposta della vicepresidente e assessore alle Politiche sociali Carla Casciari, è stato approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria.

“In Umbria – ha sottolineato l’assessore – i migranti rappresentano ormai l’11 per cento della popolazione complessiva. Una presenza crescente che richiede un approccio sinergico e complessivo, volto a sollecitare una riflessione costante e continua sui bisogni emergenti dalla società umbra nella sua composizione e complessità. In questo contesto, la Regione interviene per assicurare una maggiore coesione sociale tra nuovi e vecchi residenti, il rispetto delle regole, del principio di pari opportunità, l’accesso ai servizi e per facilitare la rimozione degli ostacoli che impediscono il loro pieno inserimento”.

Con il Programma 2011, per la cui realizzazione la Regione ha impegnato circa 425mila euro, “si risponde in modo unitario ai bisogni ed alle esigenze delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati – ha aggiunto – attraverso una azione coordinata di tutti i soggetti a vario titolo interessati dai processi migratori in atto, dai Comuni alle scuole, dal mondo dell’associazionismo e del volontariato al terzo settore. Questa tradizione umbra di ‘governance’ del fenomeno della immigrazione, concertata con le diverse componenti sociali ed istituzionali, si è rivelata una risorsa di grande utilità – ha detto ancora l’assessore Casciari -e la collaborazione ha contribuito e contribuirà ad alleviare i numerosi problemi che contraddistinguono la difficile situazione di crisi economica che anche in Umbria stiamo vivendo”.

Oltre agli interventi diretti, in cui grande attenzione viene riservata alla conoscenza della lingua italiana e alla diffusione della conoscenza della normativa e delle norme civiche per una cittadinanza attiva e consapevole, per raggiungere gli obiettivi individuati nel programma, la Regione promuove e sostiene l’attività degli enti locali, delle scuole e degli organismi privati, pianificando interventi e azioni con particolare riferimento all’integrazione sociale, culturale e linguistica, alla formazione, all’informazione, al funzionamento di servizi per l’inserimento dei cittadini immigrati nel sistema Umbria.

In totale sono stati esaminati 225 progetti, 220 dei quali sono stati valutati come ammissibili. La somma più cospicua, circa 209mila euro, è riservata al sostegno dei progetti proposti e realizzati da enti locali o da associazioni e organismi pubblici o privati relativi ad attività di educazione interculturale, tutela del patrimonio culturale di origine, informazione, ricerca, documentazione sull’immigrazione, iniziative sociali, culturali ricreative, diritto alla salute e assistenza sociale, diritto all’inserimento scolastico.
Tra i progetti assunti in collaborazione con altri soggetti, per i quali è stato assegnato un contributo complessivo di quasi 190mila euro, in continuità con le scelte effettuate negli anni precedenti, un consistente ammontare di risorse è destinato al diritto allo studio e all’assistenza di studenti provenienti da Paesi extracomunitari, bisognosi e meritevoli, in considerazione delle maggiori difficoltà che incontrano rispetto agli studenti italiani.

Gli interventi diretti della Regione, con un finanziamento di circa 26mila euro, sono a sostegno di progetti sociali, interculturali, formativi e di ricerca presentati da soggetti diversi (quali scuole, associazioni, cooperative)che si propongono di attivare azioni finalizzate, tra l’altro, a rendere più efficienti i servizi rivolti agli immigrati. Alcuni sono rivolti alle famiglie e alle donne straniere, altri individuano la scuola come luogo privilegiato e strategico per i processi di integrazione e altre ancora sono finalizzate al coinvolgimento attivo degli immigrati.

 

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