“Ancora una volta un impianto a biogas figlio di una pessima legge regionale, ancora una volta  tanti cittadini costretti a protestare per la propria salute. Noi che abbiamo combattuto e il più delle volte vinto contro l'inquinamento elettromagnetico, contro le stalle di Sant'Enea, a Panicale, a Ponte Valleceppi e la sua distilleria, mettiamo a disposizione dei comitati locali la nostra esperienza per evitare l'ultima follia di Sant'Egidio”. Franco Granocchia, capogruppo dell'Italia dei Valori in Provincia, annuncia un'interrogazione urgente contro l'apertura della centrale a biogas vicino all'aeroporto. “Non siamo contro le energie alternative, a patto che servano a chiudere il ciclo di un'azienda e non puntino al business degli incentivi economici per produrre corrente. Non ha senso importare scarti, magari da lontano, per far funzionare il bruciatore e poco importa se si tratta di un impianto da 300 e passa kilowatt, cioè un terzo di quelli che solitamente vengono aperti. Le centrali puzzano da morire, lo sanno tutti, ed è assurdo pensare di ricevere le migliaia di turisti che dovrebbero visitare la capitale della cultura, con un benvenuto così maleodorante. Faremo una massiccia opera di volantinaggio - annuncia il dipietrista Granocchia – per sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza locale e chiederemo che il limite di rispetto nei confronti dei centri abitati sia riportato alla misura originaria di 500 metri e non di 300, una norma che sta generando una serie infinita di mostruosità”.

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