Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - Il campionato del Perugia avrà, dunque, una coda, come minimo, spiacevole: oltre alla già decretata retrocessione, la società umbra dovrà difendersi dall'accusa di "illecito sportivo" consumato eventualmente in combutta con il Benevento per la gara interna dell'ultima giornata finita con il risultato di 3-2.
A muovere l'ipotesi di accusa il capo della procura federale Giuseppe Chinè, originario di Bovalino, ma romano di adozione ed in forza all'ufficio ormai da più lustri. Non è chiaro se la magistratura sportiva si sia mossa in maniera autonoma o se si sia attivata sulla scorta di una segnalazione o di una denuncia presentata da terzi.
Nel mirino è finita l'azione che si è sviluppata al 4' di recupero (dei sette minuti concessi dal direttore di gara) sotto la Curva Nord del Curi.
Il portiere sannita Manfredini lancia il pallone verso il centrale di difesa Leverbe, che si trova appena fuori dell'area di rigore e completamente girato verso la propria porta. Il difensore (francese di origine corsa, da diverso tempo in Italia) tenta di appoggiare la palla verso il proprio partner di reparto, Tosca. Dal suo piatto destro esce un passaggio fiacco, lento, sul quale si fionda, partendo da tre-quattro metri, e non visto, alle spalle dell'avversario, Christian Oulai Kouan, che non ha difficoltà alcuna a segnare - col portiere fuori porta - la rete dell'inutile successo (vano perché il Brescia pareggiando 2-2 a Palermo, lo sopravanza di una lunghezza in graduatoria).
Che Maxime Leverbe abbia commesso una colossale ingenuità nessun dubbio. Che la rete sia tutto frutto di un illecito sportivo ora la procura federale dovrà dimostrato. Se baserà le imputazioni esclusivamente sul  filmato dell'azione, il rischio è quello di un buco nell'acqua. Se, invece, Chinè ed i suoi collaboratori avessero in mano dichiarazioni, registrazioni telefoniche, testimonianze dirette o quant'altro a sostegno dell'ipotesi accusatoria, allora la vicenda assumerebbe contorni ben più seri e ben più complessi per entrambi i due club e per gli eventuali calciatori coinvolti.
L'inchiesta è appena iniziata per cui la presunzione di innocenza resta primaria e doverosa.
Intanto nel pomeriggio di venerdì il club ha emesso un comunicato in cui stigmatizza la fuga di notizie e afferma di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione relativa alla iniziativa della giustizia sportiva.
Questa la nota ufficiale: “AC Perugia Calcio apprende dalle testate nazionali e dai vari media, sicuramente in modo inusuale, che è stata aperta un’indagine sulla gara Perugia-Benevento.
Certi della nostra totale estraneità ai fatti ci rendiamo sin da ora disponibili a qualsiasi chiarimento con la Procura Federale anche se fino ad oggi nulla è stato A NOI comunicato dagli organi competenti.”

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