PERUGIA - E' danno per la città storica e una beffa per i residenti, una decisione grave perché riporta indietro di decenni la questione del traffico privato nelle poche piazze monumentali e nelle vie più importanti dell'acropoli perugina ancora oggi parzialmente tutelate. Gli orientamenti della Giunta comunale maturati senza un confronto con le forze sociali, culturali e con le stesse associazioni del territorio di cancellare le poche limitazioni previste dalle regole che governano l'area a traffico limitato rispondono a concezioni vecchie e largamente superate dalla cultura e dalla politica nei centri storici in tutta Europa e nelle stesse  città umbre, da Foligno a Terni a Spoleto e Città di Castello.

L'idea di incrementare senza limiti di orario il traffico privato in Piazza Italia riduce la zona di rispetto della zona monumentale della città a dimensioni talmente ridicole da rendere di fatto inutile ciò che resta della Ztl, delle regole e delle spese ingenti che comporta un vasto sistema di telecamere che risulterebbe a questo punto assolutamente inutile. Se questa giunta non possiede la sensibilità necessaria per tutelare la città antica dall'invasione delle auto e dal relativo inquinamento, se non è in grado di produrre un progetto di trasporti alternativi, decida di liberarci totalmente dalle telecamere invece che di incrementarle per controllare un'area ancora più ridotta della città storica e ammetta che si ritiene ancora oggi l'uso dell'auto privata l'unica scelta di mobilità possibile in una città come Perugia, nonostante il minimetrò e tutte le altre infrastrutture che rappresentano uno dei vanti della città.

Con il progetto della mini Ztl l'amministrazione dimostra di essere sensibile esclusivamente agli interessi di qualche corporazione, come quella dei commercianti, non certo a quelli dei cittadini e, in modo particolare, dei residenti ai quali vengono sottratte le attuali limitatissime possibilità di parcheggio. L'idea di far girare il traffico attorno ai giardinetti di Piazza Italia senza limiti di orario, dimostra che questa giunta non innova, rispetto al passato, ma rischia di riportare questa città indietro nel tempo privilegiando le sue pulsioni più arretrate e provinciali.

Associazione "La città di tutti"

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