“Siamo ancora una volta ad esprimere condoglianze e solidarietà ad una famiglia: questa volta si tratta di un giovane immigrato morto sotto un muletto a Papiano, in una azienda agricola”. Lo afferma l’assessore regionale alla sicurezza, Stefano Vinti, evidenziando che con quest’ultima vittima le morti bianche in Umbria salgono a 18, superando così il dato del 2010. Possibile che il lavoro conquisti le prime pagine dei giornali solo quando c’è il morto o per il triste conteggio delle vittime dell’anno – si chiede l’assessore. Ad essere colpiti sono molto spesso lavoratori immigrati, l’anello più debole della catena.

“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” e per Vinti quindi “il lavoro deve riacquistare la sua centralità non solo nel dibattito, ma soprattutto nell’azione e la sicurezza deve essere garantita. Per far ciò – aggiunge - ci vogliono un impegno serio, fondi ed investimenti e non le politiche al ribasso che hanno finora caratterizzato l’iniziativa del Governo. Vogliamo che di lavoro si torni a vivere, non solo a morire – conclude l’assessore, per questo la Giunta regionale ha assunto la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro come prioritaria. Ne è prova l’impegno concreto sul versante delle normative che la garantiscono”.

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