PERUGIA - L’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, da sempre ha posto attenzione al Giorno del Ricordo, riconosciuto con legge 30 marzo 2004, n. 92 «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Questa attenzione si è esplicata nell’organizzazione di incontri, presentazioni di libri, laboratori e quaderni didattici.

Per il Giorno del Ricordo 2019 l’Isuc, in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione Umbria e la Società di studi fiumani, presenta l’incontro Da Fiume a Rijeka. Chi partì, chi rimase, chi ci vive. L’obiettivo è quello di invitare a riflettere sulle strategie messe in atto dalla minoranza italiana a Fiume (i rimasti) per ribadire una loro cittadinanza fondata anche sulla cultura italiana di origine nonché su quelle di coloro che invece lasciarono Fiume (gli esuli) e che si adoperarono prima per conservare la cultura italiana di origine e poi per rivendicare un ritorno culturale sui luoghi che erano stati obbligati ad abbandonare. Un lungo percorso parallelo, che trova forti spinte al suo compimento nella candidatura di Fiume a Capitale europea della cultura 2020 e che fa della città croata, affacciata sul Golfo del Quarnaro, un laboratorio per ripensare i fondamenti di una cittadinanza europea.

L’iniziativa si terrà venerdì 22 febbraio dalle ore 10,00 a Perugia, presso la Sala Brugnoli, di Palazzo Cesaroni. Dopo i saluti di Donatella Porzi (Presidente Assemblea Legislativa Regione Umbria), Claudio Sgaraglia (Prefetto di Perugia) e Mario Tosti (Presidente Isuc); interverranno Rosanna Turcinovich Giuricin (Giornalista e saggista), Marino Micich (Direttore Archivio Museo storico di Fiume), Giovanni Stelli (Presidente Società di studi fiumani) e Franco Papetti (Associazione Fiumani italiani nel mondo). 
Durante l’incontro verrà proiettato il filmato 900 dimenticato. L’esodo dei giuliano-dalmati e le foibe giuliane, a cura di Marino Micich ed Emiliano Loria.

Per il mese di febbraio e marzo, inoltre, la Sezione didattica dell’Isuc svolgerà una serie di laboratori rivolti alle scuole incentrati su due pubblicazioni editi nella collana “Strumenti”: Le Foibe. Una storia dai confini mobili (a cura di Giovanni Codovini e Dino Renato Nardelli), che si sviluppa attorno ai lavori della Commissione italo-slovena che nel 2001 ha prodotto una ricostruzione condivisa delle vicende avvenute in Istria all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943; La storia di Raffaella Panella da Zara a Santa Maria Degli Angeli (a cura di Dino Renato Nardelli e Anna Scattini), che propone la questione dell’esodo e delle peregrinazioni di migliaia di italiani espulsi dall’Istria, da Pola e da Zara all’approssimarsi dei Trattati di Parigi del 10 febbraio 1947, che assegnava quei territori alla Jugoslavia.

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