PERUGIA - Lunedì 24 si riunirà nuovamente il tavolo inter istituzionale che dovrà decidere il futuro di Gimo dopo il rinvio deciso nella scorsa occasione per la mancanza di un accordo di convergenzatra Comune e Regione.

Grazie anche alla collaborazione con Bus Italia, siamo riusciti a definire un progetto complessivo per la mobilità notturna riuscendo ad allargare il bacino di utenza e contenendo i costi rispetto a quanto precedentemente stimato per un servizio annuale di questo tipo. Le linee diventeranno due: una che ricalcherà essenzialmente ilpercorso della sperimentazione, ma con l'aggiunta della zona di San Marco e di Ellera, l'altra che attraverserà l'area dei Ponti ( Ponte Felcino, P.S.Giovanni, P. Valleceppi ) e si interscambieranno in diversi punti del Centro storico. Il costo, che comprende non solo i weekend di tutto l'anno ( escluso il mese di Agosto ed alcune settimane di Gennaio e Febbraio ), ma anche tutti i giorni dei festival più importanti ( Eurochocolate, Umbra Jazz, Perugia 1416, ecc ), sarebbe di 150.000 euro, un risparmio di circa il 20% su quanto previsto per un servizio che compre l'intero anno. Per una durata del servizio pari complessivamente a 100 giorni nell'arco dell'anno.

Come Sinistra Universitaria Udu Perugia e Rete degli Studenti Medi Perugia chiediamo che Comune e Regione si assumano le proprie responsabilità, rispondendo in maniera chiara ai cittadini che sentono come un bisogno la possibilità di spostarsi nelle ore notturne. A loro il dovere di rispondere senza trincerarsi nel rimpallo di competenze sul finanziamento, che tenta di celare la volontà di non far ripartire il servizio: una situazione che non può più essere tollerata. Di fronte ad un progetto valido, che risponde alle esigenze di trasporto di gran parte della Città, ed ampiamente sostenibile dal punto di vista economico, la favoletta della mancanza di soldi non regge più. In ballo c'è la visione della Città stessa che le istituzioni hanno in mente: uno spazio comune in cui la maggior parte dei cittadini possono spostarsi o una cittadella chiusa a cui solo chi ha una propria macchina può accedere? Potersi muovere liberamente è un diritto, nonché un'esigenza sentita dalla cittadinanza. Gimo è un bene comune, rinnoviamolo. 

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