I tecnici lanciano l’allarme dopo la decisione presa dalle banche riguardo il Superbonus - “Tanti professionisti hanno investito e assunto personale e ora si vedono sull’orlo del fallimento”

(AVInews) – Perugia, 16 giu. – “Anche in Umbria sono centinaia le aziende edili e gli studi tecnici che rischiano di fallire a causa del blocco della cessione dei crediti d’imposta da parte del sistema bancario. La situazione è allarmante e si rischia una nuova gravissima crisi nel settore dell’edilizia che, anche grazie all’introduzione del Superbonus 110, era riuscito a risollevarsi dopo anni di recessione. Il fallimento di tanti tecnici e aziende che hanno creduto e investito in questo strumento causerebbe effetti devastanti anche per i fornitori e per centinaia di loro dipendenti e rispettive famiglie. Senza contare i disagi e rischi che corrono i committenti”. Già più volte i geometri del Collegio di Perugia avevano denunciato i tanti problemi che ruotano intorno all’applicazione del Superbonus 110 e richiesto l’intervento risolutivo delle istituzioni. Ma questa volta quello che arriva dai professionisti perugini è un vero e proprio allarme rosso. Dopo essersi aggravata nelle ultime settimane, la situazione sta infatti divenendo incandescente con i professionisti che si dicono pronti anche ad azioni clamorose per fare in modo che il Governo trovi una soluzione.

Geometri in allarme per tanti studi che rischiano il fallimento. “Sono di questi giorni – ricordano dal Collegio – i dati diffusi da Cna Umbria che parlano di 500 imprese di costruzioni a rischio fallimento nel territorio regionale, con la conseguente perdita di 2.500 posti di lavoro. Con esse, sono a rischio anche tanti nostri colleghi che hanno lavorato con il Superbonus, magari assumendo ad hoc nuovo personale che, invece, ora non sono più in grado di retribuire proprio perché i cantieri sono fermi. L’efficacia della normativa è, d’altronde, strettamente legata alla possibilità di cedere i crediti derivanti dagli interventi al sistema bancario”. “Il 14 aprile – denuncia Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia – il sistema creditizio, in assoluta autonomia, senza che nessun fatto particolare forse occorso, ma soprattutto senza alcun preavviso per nessuno, ha interrotto l’acquisto dei crediti fiscali, facendo sì che imprese, professionisti e fornitori del settore dell’edilizia rimanessero privi di liquidità. Ciò sta gettando sull’orlo del fallimento le stesse aziende, mettendo i privati cittadini nella difficoltà di pagare conti per lavori di efficientamento energetico che senza bonus non avrebbero mai affrontato”. “Ancora più paradossale – conclude Tonzani – è che le banche hanno concesso prestiti alle aziende operanti nel settore sulla base di quei crediti fiscali che loro stesse avrebbero acquistato con ricavi pari al 10 per cento, e ora si ritrovano a gestire sofferenze che loro stesse hanno generato”. La preoccupazione è quindi altissima e i geometri della provincia di Perugia stanno già pensando di organizzare mobilitazioni e coinvolgere tutte le categorie interessate per far sì che qualcosa si sblocchi. Il futuro di tantissimi cittadini e imprese umbri in bilico dipenderà anche da questo.

 

Nicola Torrini

 

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