PERUGIA - "Perche' mai si sarebbe scesi in piazza per invocare la liberta' di stampa di Charlie - che pure sopra le righe ci e' andato spesso - se poi in casa nostra quella liberta' e' sbeffeggiata e calpestata?": se lo chiede il Forum delle associazioni familiari, rete di associazioni cattoliche, commentando quanto accaduto in questi giorni in relazione a un convegno sulla famiglia tradizionale organizzato dalla Regione Lombardia.
"Nessuno - dicono in una nota - puo' essere obbligato a condividere le parole scritte dal settimanale Tempi (tra i promotori del convegno, ndr) ma a nessuno puo' neppure essere concesso di contestarle in malo modo e sui muri". "Al tempo stesso - aggiungono - perche' puo' essere consentito a un gruppo di militanti di Omphalos Arcigay di distribuire nel 2012 in una scuola di Perugia volantini con le istruzioni per l'uso dell'amore omosessuale? Materiale a dir poco inappropriato e alla soglia del pornografico, di sicuro non concordato e autorizzato dal preside. Nessuno ha avuto nulla da dire, ma quando nel giugno scorso Simone Pillon, membro del direttivo del Forum, ha denunciato in un'occasione pubblica quell'abuso, e' stato sommerso di querele e denunce ed un giudice ha pensato bene di sequestrare il video del suo intervento dal sito del Forum dell'Umbria. Un sequestro motivato dall'uso dI quell'ironia garantita dalla liberta' di espressione".

La sensazione, secondo il Forum, e' che qualcuno voglia radicalizzare il dibattito pubblico su temi caldi come l'omofobia o le unioni omosessuali. "Ma questo e' il modo peggiore per affrontare temi sociali rilevanti. O meglio: e' il modo migliore per approdare a decisioni improprie e per aprire ferite che non si rimargineranno. Qualcuno sembra voler perseguire proprio questo. Di certo non sono le famiglie che, nel massimo rispetto dell'individuo e delle liberta' personali, chiedono solo di poter educare i propri figli in liberta' di coscienza e di poter affermare liberamente che un bambino ha bisogno di un papa' e di una mamma. E chi non lo condivide ce lo lasci dire" conclude la nota.

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Da Buttiglione, piena solidarietà a Pillon

Piena solidarieta' a Simone Pillon, del Forum Famiglie. Simone e' intervenuto in modo ironico sulla diffusione di volantini di propaganda gay in una scuola di Perugia, e adesso c'e' un giudice che ha sottoposto a sequestro il suo video del convegno e lo vuole incriminare. Non dubito che questo giudice sia stato in prima linea per ribadire la liberta' di espressione dopo la strage di Charlie Hebdo. Ma la liberta' di opinione, di ironizzare, va difesa sempre e non a corrente alternata. Non e' possibile difenderla quando e' usata per aggredire la religione e metterla sotto i piedi quando invece e' usata per difenderla". Cosi' il deputato di Area Popolare, Rocco Buttiglione.  "Non ci sono patenti - prosegue l'esponente Udc - anche su chi e come puo' esprimere liberamente le proprie idee e i propri convincimenti. Simone Pillon e' una persona conosciuta e stimata non solo in Umbria, una persona che certamente non incita alla violenza o all'odio e che cerca di difendere le proprie idee dentro una convivenza civile. Questi sono fatti, dai quali non si puo' assolutamente prescindere", conclude Buttiglione.

Formigoni, esiste ancora libertà di espressione in Italia?

"Esiste ancora la liberta' di espressione in Italia? Ma la domanda e' ancora piu' radicale:
esiste ancora la liberta' in Italia? E' doveroso chiederselo dopo il vergognoso sequestro disposto dall'autorita' giudiziaria dell'Umbria di un documento filmato del Forum delle Famiglie della stessa regione, in cui legittimamente il Forum delle Famiglie criticava il contenuto pornografico di un volantino illegittimamente distribuito nelle scuole. Esprimo la massima solidarieta' al Forum delle Famiglie e al presidente Pillon e chiedo al Ministro della Giustizia di rispondere alla domanda: esiste ancora la liberta' in Italia?" Lo dice il senatore Roberto Formigoni.

Sacconi, pericolo criminalizzare difesa senso comune

"Nel mentre in Francia e in Europa si riscopre la liberta' di espressione rifiutando talora perfino il limite dell'autodisciplina responsabile, in Italia emergono minoranze opprimenti nelle istituzioni e nella societa' che arrivano a colpevolizzare la difesa di quel senso comune che viene dalla tradizione e dal sentire dei piu'. E' il caso di Simone Pillon e del sito del forum delle famiglie di Perugia la cui liberta' di esprimere opinioni persino ovvie e' stata messa in discussione con un incredibile provvedimento cautelare.  Altro che Voltaire!": lo dichiara in una nota Maurizio Sacconi,
capogruppo di Area Popolare al Senato.

Malan: intervenga il ministro per il dissequestro del sito

"C'e' da chiedersi quante pagine di 'Charlie Hebdo' sopravvivrebbero agli stringenti criteri imposti dai magistrati di Perugia. Chiedero' al ministro Orlando, in aula per la sua relazione annua, e in una interrogazione, di intervenire per accertare la situazione presso il Tribunale di Perugia". Lo afferma Lucio Malan (Fi), commentando la notizia "che un Pm ha chiesto e ottenuto il sequestro di una pagina del sito del forum delle famiglie dell'Umbria, colpevole di comprendere il filmato di un intervento dell'avvocato Simone Pillon, esponente del Forum stesso, in una conferenza tenutasi ad Assisi il 29 giugno 2014. In tale conferenza Pillon aveva fortemente stigmatizzato la distribuzione in un'assemblea delle classi terze di un liceo di Perugia di materiale illustrante modalita' per avere rapporti omosessuali anche in riferimento alla prevenzione della trasmissione di malattie, nonche' le attivita' e i locali"  dell'associazione autrice del materiale, Omphalos Arcigay Arcilesbica.
"Il giudice ha ravvisato gli estremi per disporre il sequestro nell'eccesso di 'sferzante ironia', e nell'aver dato una descrizione non del tutto corretta delle attivita' e del materiale distribuito, materiale che, ha affermato il dirigente dell'istituto, includeva elementi non concordati e peraltro non previsto nell'argomento dell'assemblea che non comprendeva la prevenzione delle malattie veneree", conclude Malan.

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Per completezza ci si lasci a nostra volta la libertà di informare che, come riportato oggi da più organi di stampa e come sarebbe stato testimoniato dalle foto pubblicate al riguardo, al convegno milanese in difesa della famiglia avrebbe portato la sua adesione anche un prete accusato di pedofilia, tale Mauro Inzoli, detto "don Mercedes" in quanto amante delle auto di lusso e – come riporta La Repubblica – “condannato dal Vaticano a ritirarsi a vita privata per abusi”. "Una presenza inopportuna" - ha poi ammesso il presidente della Regione Lombardia Maroni.

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