Ormai è ufficiale: si pagherà il pedaggio della nuova E45.

Riteniamo quest’ opera inutile e dannosa sia per la nostra regione che per tutte i paesi e le città che attraversa la nuova autostrada.
L’Umbria è una regione con una forte vocazione culturale-turistica e l’attuale E45 è funzionale a questa tradizione. Una strada che collega il cuore verde d’Italia a sud con la Capitale e a nord con la Toscana ed Emilia Romagna con tempi veloci di percorrenza. Le varie città che attraversa sono facilmente raggiungibili ed invogliano il turista a fermarsi.

A proposito sono convincenti i dati dell’ATP, l’azienda turistica regionale, che testimoniano come le presenze turistiche del territorio non siano crollate in un periodo di crisi economica come quella che stiamo vivendo, ma, nonostante il calo fisiologico, tendono ad essere stazionarie rispetto agli anni precedenti. La nuova autostrada trasformerà la nostra regione in terra di passaggio, lontano, quindi, culturalmente e socialmente, dal “sistema Umbria”. Di fatto verrà aggredito il territori dai lavori di costruzione prima, dal passaggio di mezzi pesanti poi, abbassando notevolmente la qualità della vita. Vedremo così annullarsi, sotto i nostri occhi, tradizioni popolari e culturali, che caratterizzano in positivo l’Umbria e i suoi comuni e che rappresentano eccellenze di vivibilità ed esempi per l’intera nazione. Come testimonia anche un importante quotidiano statunitense. Il traffico locale si riverserà tutto nelle strade interne, con tutti i danni immaginabili della viabilità,  per evitare il pagamento del pedaggio, ma anche per comodità stradale.

È l’Umbria democratica e civile che conosciamo che rischia di scomparire.

Non è, quindi, un’opportunità di progresso per i cittadini umbri, ma un esempio di malgoverno che non sa cogliere i veri bisogni, le vere necessità di un intero territorio e dei suoi abitanti. Quale ricchezza, quindi, quale progresso economico. Non ne vediamo, temiamo invece un pericoloso imbarbarimento dei nostri comuni. Con questo non ci stiamo opponendo al progresso. Crediamo solo che l’Umbria ed il suo capoluogo non abbiano bisogno di un doppione, ma di un aeroporto più efficiente, di collegamenti con la regione Marche, di strade secondarie più sicure ed efficienti per candidarsi a pieno titolo capitale d’Europa.

Attilio Gambacorta - Coordinatore Associazione Culturale Umbria Left

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