Per quanto riguarda la situazione che si è venuta a creare con l'interruzione della tratta ferroviaria Città di Castello-Umbertide della ex Ferrovia Centrale Umbra, intendiamo innanzitutto esprimere il nostro appoggio alle posizioni espresse dal Comitato Pendolari Altotevere: modi e tempi dell'intervento strutturale potevano e dovevano essere diversi e capaci di coinvolgere  concretamente lavoratori e studenti per evitare disagi soprattutto alla riapertura delle scuole e al rientro al lavoro. Detto questo, pensiamo però che occorrerebbe mettere da parte una certa ipocrisia che sul tema sta caratterizzando le posizioni di autorevoli esponenti della politica locale e addirittura nazionale che rischiano di generare confusione. In effetti, come del resto ha ricordato l'Assessore regionale Chianella, le esigenze di carattere manutentivo sull'infrastruttura e le misure necessarie per evitare disagi ai cittadini erano già contenute nello stesso Piano di Bacino redatto dalla Provincia di Perugia. Ora, diciamo che forse queste previsioni saranno sfuggite nonostante gli innumerevoli incontri istituzionali predisposti dalla Provincia per la formazione del Piano, ma visto che si tratta di lavori necessari a garantire la sicurezza e la riapertura della tratta non capiamo davvero l'allarmismo suscitato. Altra cosa sarebbe la volontà politica di smantellare la ex Ferrovia Centrale Umbra. Certo, a forza di tagli continui e pesanti da parte del governo Renzi ad essere a rischio è l'intero sistema del trasporto pubblico locale. Esattamente come sostiene il Comitato Pendolari Altotevere si tratta allora di chiedere conto dei ritardi nell'esecuzione dei lavori e della tempistica degli interventi, vigilando con grande attenzione su come mettere i pendolari nella migliore condizione per affrontare i disagi e sulla riapertura più veloce possibile della tratta.

Enrico Flamini
Segretario Regionale Prc Umbria

Condividi