Una manovra correttiva «noi non la stimiamo - dice ai cronisti Emma Marcegaglia - ma per arrivare a questo è necessario che gli spread e gli interessi sui titoli di stato calino, altrimenti avremmo un aggravio della spesa pubblica per interessi».  Fatti due conti, vedendo che anche oggi gli spread sono molto al di sopra dei livelli di guardia, una nuova manovra non ce la toglie nessuno.

Oggi il differenziale di rendimento è a 484 punti mentre il tasso cala al 6,77% dati che non lasciano presagire niente di buono. La cosa veramente sconvolgente è che le politiche economiche del Governo sono di fatto decise dai mercati e dalla speculazione. Con la BCE che non opera come una banca centrale, viene lasciata alla speculazione finanziaria ampia possibilità per dissestare i nostri conti. Per pareggiare i nostri conti dovremo poi produrre nuove finanziare che ci porteranno diritti ad un lungo periodo di recessione. Questo meccanismo perverso ci porterà diritti a fare la fine della Grecia, e la Merkel passerà all'incasso.

Fonte: controlacrisi.org

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