“Mi passi l’olio?” è lo spot accattivante con cui l’azienda Farchioni, di Giano dell’Umbria si è presentata al grande pubblico televisivo. Un’azienda che punta ad apparire seria e “moderna”, così come il suo proprietario, Pompeo Farchioni, che fa parte di quel ristretto gruppo di persone che si sono potute permettere di partecipare alla cena da mille euro organizzata dal Presidente del Consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi a Roma.

Ma questa immagine di modernità cozza purtroppo con la realtà dei fatti. L’azienda infatti non solo rifiuta di incontrare il sindacato, fatto di per sé già grave, ma tiene comportamenti molto discutibili nei confronti dei suoi dipendenti. Segnaliamo in particolare il caso di un lavoratore che è stato recentemente convinto a uscire, nonostante i suoi problemi di salute che lo collocano in quella fascia protetta di lavoratori che le aziende, specie quelle più grandi, come la Farchioni, dovrebbero maggiormente garantire e proteggere.

Non vorremmo che il clima generale di euforia innescato tra gli imprenditori, specie quelli meno responsabili, dal governo Renzi, attraverso provvedimenti che facilitano i licenziamenti e riducono all’osso i diritti dei lavoratori, spinga l’impresa Farchioni ad atteggiamenti unilaterali e che non tengono conto del necessario ruolo sociale dell’impresa.

Ricordiamo a Farchioni che i diritti dei lavoratori non possono essere bypassati nemmeno con la colonna pubblicitaria degli spot “Mi passi l’olio” e a Matteo Renzi che il Paese e l’Umbria non potranno tollerare atteggiamenti imprenditoriali o meglio a padronali che rimandano a colonne sonore – ricordate il “Sciur padrun da li beli braghi bianchi”? - molto poco moderne e accattivanti.

Anche per questo, per ridare civiltà al futuro sciopereremo venerdì 12 dicembre 2014.

 

Il Segretario Generale CGIL Umbria

Mario Bravi

Il Segretario Regionale FLAI CGIL Umbria

Augusto Paolucci

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